Arresti sanità, i commenti a caldo

I commenti a caldo della politica dopo le notizie di nuovi arresti nella sanità lombarda

Consiglio regionale

La notizia degli arresti legati ad appalti in sanità che coinvolgono anche il leghista Fabio Rizzi, consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità, è arrivata mentre in Aula si celebrava la giornata dedicata ai servitori della Repubblica caduti nell’adempimento del dovere.

«La notizia ha colpito tutti sul piano umano e istituzionale  – ha dichiarato Cattaneo davanti ai consiglieri regionali -, è un altro colpo alla credibilità di questo Consiglio regionale, che stiamo cercando di recuperare. Al momento nessuno di noi può fare valutazioni senza conoscere nel dettaglio i fatti. È nostra intenzione continuare sulla strada del rispetto della legalità, della condanna degli atti che non vanno in questa direzione, ma anche  della presunzione di innocenza fino a prova contraria. La risposta più seria ora è riprendere e continuare il nostro lavoro».

I gruppi di opposizione in Consiglio regionale chiedono chiarezza al più presto. «Come chiediamo da lungo tempo – dichiara il Patto Civico con Umberto Ambrosoli che tre anni fa sfidò Maroni per la guida della Regione -, senza essere ascoltati, la sanità lombarda va messa in sicurezza dalla criminalità, senza più indugi. Che sia oggi coinvolto proprio il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia è un fatto di gravità forse maggiore anche rispetto agli episodi degli ultimi tre anni. E’ necessario che almeno oggi la risposta della maggioranza non si fermi come di consueto a dichiarazioni di frainteso garantismo, perché non è così che si tutela l’eccellenza della sanità lombarda. Così semplicemente si offende, una offesa reiterata e inaccettabile, il merito di quanti si dedicano onestamente alla loro missione sanitaria, il lavoro del personale che cerca nonostante tutto di mantenere alto il nome della Lombardia».

«Aspettiamo Maroni in aula perché chiarisca la situazione – commenta Stefano Buffagni, capogruppo di Movimento 5 Stelle -. Non deve venire a difendere la sua poltrona o a ribadire il garantismo costituzionalmente sancito, il problema politico è enorme: venga ad annunciare che si dimette per il bene dei lombardi. Dopo l’arresto dell’ex Assessore alla Sanità Mantovani durante la giornata della legalità e quello del Presidente della Commissione Sanità Rizzi e autore della riforma durante il giorno della memoria è un colpo durissimo per la Lombardia. Le scope di Maroni non funzionano, serve una Lombardia a guida 5 stelle».

«In Regione Lombardia c’è un problema grande quanto Palazzo Lombardia – dichiara Alessandro Alfieri, segretario regionale del PD -. Prima Mantovani, vicepresidente e assessore alla sanità, arrestato, poi Garavaglia assessore al bilancio, indagato, oggi Fabio Rizzi, suo braccio destro e padre della riforma sanitaria, arrestato. Abbiamo più volte denunciato l’assenza di un sistema regionale dei controlli efficace che garantisca trasparenza, ma è del tutto evidente che Maroni, assessore alla sanità, anche lui a processo, ha una enorme responsabilità politica. Si è dimostrato incapace di garantire discontinuità rispetto agli scandali dell’era formigoniana e di recidere il legame malato tra politica e sanità. Mesi fa abbiamo presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti ma lui ha sempre negato ci fossero problemi. Gli episodi di cronaca giudiziaria lo riportano alla cruda realtà, stavolta ne deve trarre definitivamente le conseguenze».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Febbraio 2016
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