Da Cuveglio a Washington, la storia di Andrea è da medaglia d’oro

Il 22enne Bolognesi ha ricevuto una borsa di studio sportiva da un college americano. E all'esordio negli Usa si è imposto a suon di record

nuoto andrea bolognesi

C’è un varesino a Washington che vola sull’acqua, e in pochi mesi ha imparato a mettere in riga (sportivamente parlando) anche gli americani. Andrea Bolognesi, 22enne di Cuveglio, è andato dall’altra parte dell’Oceano Atlantico per proseguire gli studi e non smettere di coltivare il sogno sportivo fatto di lunghi allenamenti in piscina ma anche di risultati che spronano a non fermarsi mai.

Proprio nella notte scorsa Bolognesi, ha vinto la sua prima medaglia d’oro a stelle e strisce (nelle 200 yards miste) nelle finali della Atlantic Ten (A10), la conference che raduna dieci college di spessore tra i quali la George Washington University. L’ateneo che ha puntato su questo ragazzo della Valcuvia che prima di arrivare negli Usa aveva già alle spalle un curriculum sportivo e umano molto interessante.

Cresciuto nel vivaio di Ispra, Andrea ha poi nuotato per il Team Lombardia vincendo una decina di titoli italiani giovanili e guadagnando anche alcune convocazioni nelle selezioni azzurre di categoria. Un infortunio serio alla spalla però ha fermato la sua crescita per un anno intero, e riprendere da quello stop non è stato semplice. La svolta è arrivata spostandosi a Montecarlo: la laurea breve all’Università di Monaco, la partecipazione (con due bronzi) agli assoluti di Francia, il perfezionamento su virate e subacque che ora sono diventate un suo punto di forza. «Fondamentale in America, dove a livello universitario si nuota in vasca corta» racconta papà Mario che con la moglie ha fatto le ore piccole davanti a internet per festeggiare l’oro (con record della A-10) vinto a Geneva, stato dell’Ohio. E che in questi giorni farà di nuovo nottata perché Andrea proverà a fare bene anche nei 100 farfalla e nei 100 rana (la distanza è sempre in yards, non in metri).

nuoto andrea bolognesi

Ma come ha fatto Bolognesi a entrare con una borsa di studio sportiva (le rette, altrimenti, sono altissime) in un ateneo come la George Washington, alma mater tra gli altri di Colin Powell, di Alec Baldwin, del fondatore dell’FBI John Edgard Hoover e di Jacqueline Kennedy Onassis? «Dopo l’esperienza a Monaco, Andrea voleva provare a studiare negli USA e continuare con l’attività agonistica di alto livello – prosegue il padre – Così ha inviato il suo curriculum a diverse università americane; in un primo tempo c’è stato il serio interessamento di un college di Las Vegas, poi è arrivata la chiamata da Washington e alla fine la scelta è ricaduta su questa università, che è anche prestigiosa per il suo programma di Economia. L’iter è stato lungo: hanno voluto i video delle gare, i risultati, una serie di notizie mediche anche su di noi familiari; inoltre hanno valutato l’andamento scolastico e i voti precedenti e alla fine hanno concesso la borsa di studio. Per motivi regolamentari però, Andrea non ha potuto gareggiare prima del 2016: l’esordio è arrivato proprio nelle finali della A10 e per fortuna è stato eccellente».

Con il tempo realizzato sui 200 misti, Bolognesi potrebbe avere la possibilità di accedere alle finali nazionali (l’equivalente delle Final Four delle Ncaa di basket, per intenderci), ma per averne la certezza bisogna attendere i risultati di tutte le altre conference. E l’Italia? «Due stagioni fa Andrea non riuscì a qualificarsi per gli Europei per soli 19 centesimi… Nel 2015 non è tornato in Italia per via degli studi in America; vediamo se il prossimo autunno sarà possibile partecipare a qualche gara e mettersi in luce anche in chiave tricolore».

Ora però è tempo di A10: sul bordo vasca di Geneva, Ohio, c’è già chi ha iniziato a chiedersi chi sia quel ragazzo straniero che sta mettendo in riga un po’ di fenomeni yankee. La risposta è Andrea Bolognesi, from Cuveglio, Valcuvia. Varese, Italy.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Febbraio 2016
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Commenti

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  1. Roberto Stangalini
    Scritto da Roberto Stangalini

    e bravo “Bolo” dal liceo di Luino al college USA quante vasche! e qui a Tronzano hai sempre avuto dei sostenitori!

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