Legambiente sul collegamento Malpensa-Gallarate: “Quali costi e benefici?”

Legambiente si interroga sul progetto che prevede la realizzazione del tratto ferroviario tra il T2 e Gallarate

Il tracciato della ferrovia Malpensa-Gallarate

Legambiente si interroga sul nuovo collegamento ferroviario tra Malpensa e Gallarate.


Si è svolto nei giorni scorsi un incontro tra il Circolo gallaratese e i Responsabili regionali di Legambiente con l’obiettivo di mettere sotto la lente di ingrandimento le problematiche ambientali e trasportistiche connesse alla realizzazione del tratto ferroviario tra il T2 e Gallarate, ora in fase progettazione.

Forti perplessità per un’opera “imposta” senza nessuna valutazione ambientale, senza nessuna partecipazione pubblica, senza aver pensato alle centinaia di famiglie che vivono a pochi metri dalla zona interessata dall’intervento e ne saranno coinvolte, senza aver stimato i danni socio- economici per il territorio, nella fattispecie l’asse del Sempione, già gravato da una pesante depauperazione in termini di produttività. Si registrerà inoltre perdita di paesaggio di qualità e di habitat naturale, i quali oltre a svolgere un’importante funzione ecosistemica tra l’urbanizzato di Gallarate, Cardano e Casorate sono anche indispensabili all’attività prettamente casoratese dell’equitazione.

Particolarmente devastante sarà poi l’impatto nella fase di cantiere, che come è facilmente prevedibile durerà anni. Oltre alla mera connessione dei binari, assisteremo allo spostamento a sud della statale del Sempione con pesanti ripercussioni sulla mobilità locale. Giacenza di montagne di terra e nuove strade tra campi e boschi, necessarie per consentire flussi di autocarri per il trasporto di inerti in entrata e in uscita dai cantieri, comporteranno un degrado territoriale difficilmente rimediabile.

Questi effetti devastanti possono giustificare il risparmio di qualche minuto per raggiungere l’aeroporto? La connessione di Malpensa alle Ferrovie dello Stato è già assicurata dalla bretella di Busto Arsizio. E allora ci si chiede: realizzare il nuovo collegamento è una scelta consapevole o nasce da ragioni economiche ed opportunistiche del tutto diverse? Si parla di un costo di 250 milioni di euro, per una manciata di chilometri di inutile linea ferroviaria. Un nuovo sperpero di denaro pubblico, dopo quello effettuato per il collegamento tra il T1 e il T2, costato complessivamente 115 milioni di euro (45 milioni dal Ministero Infrastrutture e Trasporti, 31 milioni da Regione Lombardia, 23 milioni da contributi Ue, 16 milioni da Sea), con un costo a chilometro di 31,9 milioni di euro, tre volte quello dell’Alta velocità in Francia. Riflettiamoci.

Quelle spese folli avevano richiamato l’interesse della Procura. La Guardia di Finanza aveva avviato un’inchiesta, tuttora aperta. Secondo quanto riportato a fine ottobre dal quotidiano La Repubblica, le accuse sono di frode fiscale, false fatture e omessa dichiarazione dei redditi. Si sospetta di riciclaggio di fondi neri. Inoltre Legambiente, già lo scorso anno, aveva segnalato scorrettezze nell’aggiudicazione dei lavori, sempre in nome dell’urgenza di concludere i lavori in tempo per EXPO. Possiamo davvero credere che il collegamento ferroviario T2 – Linea del Sempione Gallarate nasca da reali esigenze di pubblica utilità? A voi la risposta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Febbraio 2016
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