Maroni: “I parlamentari lombardi giochino insieme la partita dei frontalieri”

Serata fiume per dibattere di questioni di confine. La tassa sulla sanità? “Intervenga il Ministro con un decreto". Torna nel dibattito la "ZES"

Luino

«Mi impegno a convocare tutti i parlamentari lombardi per intervenire sulla legge di ratifica della riforma del regime fiscale dei frontalieri. Potremmo addirittura indurre il Governo a modificare l’accordo, ci sono dei precedenti». Parola di Roberto Maroni, che promette di intervenire sul tema caldo della serata, di fronte alla sala piena per l’incontro sui frontalieri organizzato a Luino alla sala Ubi Banca.

Secondo Maroni «Regione Lombardia non è stata coinvolta nei tavoli, ed è evidente che il Governo italiano sia interessato allo scambio di informazioni bancarie con la Svizzera: i frontalieri rientrano solo in via incidentale in questa partita, che però si gioca sulla loro pelle. Ma per fortuna il trattato non è ancora in vigore. Nell’accordo è prevista la fine dei ristorni, ma senza prevedere un’analoga formula per i comuni, nonostante il ministro mi abbia rassicurato: questo tema sarà introdotto nella legge di ratifica, si parla di 700 milioni che sono molto importanti per le amministrazioni di confine. La legge di ratifica però non può modificare l’accordo. Come Regione non possiamo intervenire a modificare l’accordo ma possiamo raccogliere la voce dei lavoratori, di questa comunità che merita rispetto e dignità».

«Per questo dico che se tutti i comuni approvano lo stesso ordine del giorno per coinvolgere tutti i parlamentari per votare in un certo modo la legge di ratifica, a favore dei lavoratori, allora a Roma ci ascolteranno: la legge di ratifica si voterà in estate, dobbiamo sbrigarci».

Maroni, lo specifica, parla a tutti i partiti: «Sono qui a nome di tutti, perfino degli interisti» ha affermato strappando un applauso, confermando tra le righe la sua nota fede rossonera.

Il padrone di casa, il sindaco di Luino Andrea Pellicini accetta di fare da apripista a questa proposta che riguarda almeno 2.000 dei suoi concittadini che si svegliano all’alba tutti i giorni per andare a lavorare al di là del confine «domattina iniziamo subito a lavorare sul documento».

Animi accesi e molto confronto politico fra le domande del pubblico seguite ad una prima tornata di interventi dell’assessore Francesca Brianza che ha riassunto lo stato dell’arte del primo tema sul tavolo: il nuovo accordo Italia-Svizzera sull’imposizione fiscale che «entrerà in vigore nel 2019, anche se siamo stati accusati di esporci, come Regione, su temi che non ci competono essendo un argomento legato ad accordi fra Stati»

Si è poi parlato anche della spesa sanitaria e del pasticcio dei pagamenti imposti dal sistema sanitario nazionale italiano sulla base di una circolare ministeriale applicata macchia di leopardo.

Su questo Maroni è stato chiaro, e ha ribadito che: «Regione Lombardia non ha sbagliato nulla: l’unica cosa che può essere fatta è un decreto ministeriale per sanare il problema. Ho parlato col ministro Lorenzin, chiedendo che questo venga fatto».

Sempre sulla “galassia frontalieri” il sindaco Andrea Pellicini ha voluto aprire le danze a inizio serata chiedendo risposte sull’accordo italo-svizzero: « I comuni da soli non possono influire per modificarlo:è una norma che riguarda 400 comuni di confine, e per questo abbiamo deciso di coinvolgere la Regione. A nostro avviso la doppia tassazione non aiuta i frontalieri, perché l’obiettivo svizzero e’ politico: rendere meno attrattivo il lavoro di noi italiani. In questo accordo gli unici che subiscono un pregiudizio sono i nostri lavoratori».

Un accordo che non è ancora stato ratificato, ma che «addirittura non abbiamo ancora visto» ha ricordato il vice sindaco Alessandro Casali «e che è stato gestito in maniera non politica, ma burocratica, da Vieri Ceriani. Forse è il caso che su questi temi la politica di riappropri del suo ruolo».

In ultimo Maroni ha parlato dell’introduzione della Zes, la zona di economia speciale nelle aree territoriali della Lombardia confinanti con la Svizzera, in particolare le zone dove già adesso è attiva la Carta sconto benzina.

«Prendendo spunto dal progetto di legge del Consiglio regionale della Calabria che riguarda l’istituzione di una ‘Zona economica speciale’ nel distretto logistico-industriale della piana di Gioia Tauro – ha spiegato Maroni – se si fa una cosa del genere per la zona di Goia Tauro, non si può non fare per la Lombardia, che è la locomotiva d’Italia».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Febbraio 2016
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