Migranti raddoppiati, il sindaco al Prefetto: “Sono troppi”
Landoni ha emesso un'ordinanzaperchè la struttura di via Colombo dimezzi le presenze da 80 a 40 ospiti e critica le città che non si fanno carico del problema: "Serve maggiore equità"
Varese è una città di 80 mila abitanti e ospita 80 migranti richiedenti asilo, Gorla Minore ne ha 8 mila e si ritrova con lo stesso numero di richiedenti di Varese. Basta questo dato al sindaco Vittorio Landoni per presentarsi davanti alla stampa con in mano l’ordinanza con la quale chiede che venga riportata la situazione al numero previsto di 40 ospiti nel centro d’accoglienza di via Colombo. Il sindaco chiede che vengano rispettate le norme igienico-sanitarie nel fabbricato gestito dalla società di Katiusha Balsansino che attualmente gestisce quasi 600 migranti in provincia di Varese.
Il primo cittadino è conscio della situazione e delle difficoltà che sta incontrando il Prefetto Giorgio Zanzi nella distribuzione dei richiedenti asilo: «Siamo un’istituzione che è parte dello Stato. Abbiamo risposto al compito dell’accoglienza e dell’integrazione coinvolgendo tutti con una risposta eccezionale da parte delle associazioni e dei volontari che ne fanno parte. Abbiamo aderito ai patti di volontariato per dare una risposta con corsi di italiano, momenti di aggregazione, lavoro gratuito. A Natale alcuni migranti sono stati ospitati nelle case dei cittadini gorlesi».
Ora però chiede rispetto per il suo paese: «Lo chiedo ai sindaci che non hanno risposto all’appello del Prefetto, a quelli che urlano “padroni a casa nostra” quando sono alla guida della Regione mentre quando erano ministri chiedevano a tutti di fare la propria parte nell’emergenza migranti». Una stoccata alla Lega, ai sindaci leghisti e anche al presidente della Regione Maroni.
Landoni rivendica il metodo di lavoro adottato a Gorla Minore: «Qui abbiamo agito in collaborazione con le minoranze che ci chiedevano di essere coinvolti e informati – spiega e prosegue – voglio continuare a girare per il paese a testa alta e con la coscienza tranquilla quindi pretendo che se io da sindaco autorizzo un dormitorio da 40 posti poi non posso ritrovarmi con 80 persone senza essere minimamente avvertito. Chiediamo al Prefetto che chiarisca la situazione con i responsabili del centro perchè se succede qualcosa poi di chi sono le responsabilità? Noi non poniamo problemi, vogliamo continuare ad essere una risorsa ma chiediamo chiarimenti».
La risposta delle associazioni gorlesi è stata corale con oltre 60 volontari che si sono messi a disposizione e hanno avviato una vera e propria macchina dell’accoglienza. Maurizio Rogora dell’Avis spiega che «molte realtà sociali, educative e sportive si sono impegnate sin dall’inizio per aiutare anche coloro che stanno gestendo il centro con figure preparate. Sono stati avviati corsi di italiano con volontari già ad agosto mentre la Balansino da novembre ad oggi ha assunto solo 2 persone per i corsi di italiano».
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Siamo proprio conciati male:
fa notizia un Sindaco che chiede che vengano rispettate le norme igienico-sanitarie nel fabbricato.