Rosario Rasizza e Openjobmetis: “Vi racconto l’avventura della quotazione”

L'amministratore delegato della società racconta quei 206 giorni che hanno portato la prima agenzia di lavoro in Borsa: «Un periodo straordinario»

rosario rasizza

Quello scampanellio la mattina del 3 dicembre non è stata solo una nuova partenza per OpenjobMetis, ma anche l’arrivo di un lungo viaggio. Ed è proprio il percorso che la società ha affrontato per arrivare alla quotazione che il suo amministratore delegato, Rosario Rasizza, ha deciso di raccontare ad imprenditori e addetti ai lavori.

«Era da quando abbiamo fondato la società nel lontano 2001 che io volevo arrivare a questo punto» racconta dalla Sala degli Arazzi del Museo Maga di Gallarate «ma prepararsi per il debutto non è stato facile». Un’esperienza che per la prima agenzia interinale quotata in borsa è iniziata formalmente l’11 maggio 2015 per concludersi in tempi record – soli 206 giorni- ma che porta Rasizza a consigliare a chiunque volesse intraprendere questo percorso «di dormire molto prima di iniziare, perché durante questo periodo straordinario gli impegni e l’adrenalina saranno tantissimi».

Se infatti da un lato «ci sono tantissime liturgie da seguire» dall’altro «devi continuare a mandare avanti la tua azienda, facendo in modo che quell’anno si concluda nel migliore dei modi». Proprio per questo «fondamentale è trovare gli sponsor e i consulenti giusti» che, nel caso di Openjobmetis sono stati Equita Sim e Kpmg. I ricordi di quei mesi si accavallano, dalla prima volta in cui tutti i consulenti si sono riuniti «e a me sembravano davvero tantissimi» fino a quando «la weekly call del venerdì sera diventava un appuntamento fondamentale nell’agenda» passando per le notti in cui «io ero alla mia scrivania, firmavo documenti su documenti che poi mandavamo subito via fax alla Consob».

Ma quando poi è arrivato il via libera della Consob che Rasizza racconta di essersi imposto, andando contro il parere dei consulenti. Il motivo? Lo slogan della campagna per il collocamento: Il lavoro va in borsa, investi nel tuo futuro. «Io quello slogan ce lo avevo in mente dal 2001 -racconta- e l’unica cosa che ho aggiunto è stato un hashtag, niente di più». E così, il 3 dicembre scorso, il lavoro è andato davvero in borsa. Proprio con quello slogan.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Febbraio 2016
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