Salini (FI-Ppe): “La politica dovrebbe imitare questi imprenditori”
L'europarlamentare ha visitato la Tigros di Solbiate Arno, Gruppo Trenta di Varese, De Molli di Castronno, Tecnosteel e Catalfer di Brunello

Tour tra le imprese della provincia di Varese per l’europarlamentare Massimiliano Salini (FI-PPE), componente della commissione Industria del Parlamento di Bruxelles. Salini si è recato presso la Tigros di Solbiate Arno (Va) catena di oltre 60 supermercati per incontrare il patron Paolo Orrigoni candidato per il centrodestra per il posto di primo cittadino a Palazzo Estense. «Paolo Orrigoni è un imprenditore capace che adesso ha deciso di mettersi al servizio del suo territorio e dei cittadini» ha dichiarato Salini.
Successivamente, l’onorevole ha fatto visita al Gruppo Trenta di Varese, società specializzata in architettura e design. Poi Salini si è recato alla De Molli di Castronno (Varese), azienda italiana leader nel settore delle lavorazioni e dello stampaggio a caldo e a freddo di acciai legati ed alluminio, dove ha incontrato tre generazioni di imprenditori che sono riusciti a rinnovare costantemente l’azienda e il prodotto.
Successivamente l’europarlamentare si è recato alla Tecnosteel srl di Brunello (Varese). «Una realtà importante per il territorio, presente anche sui mercati internazionali. Poche aziende a livello europeo raggiungono così alti livelli tecnologici nell’automazione».
Tappa finale la Catalfer di Brunello (Varese), azienda che produce per il mercato automotive e che realizza oltre il 90% del fatturato sui mercati esteri. «Puntare già anni fa sui mercati internazionali ha permesso all’azienda di affermarsi».
«La politica dovrebbe imitare questi imprenditori – ha concluso Salini – . Sono un grande esempio di capacità e moralità. Aziende capaci di mettere insieme innovazione e valore aggiunto. Gli imprenditori varesini hanno avuto la forza di lottare contro la crisi. Ora è molto importante tenere alta l’attenzione su quello che stiamo cercando di fare in Europa opponendoci al conferimento dello status di economia di mercato alla Cina, così come vorrebbe la Commissione. La Cina ha un’eccedenza di produzione che è più del doppio di quella europea, se la riverserà sul mercato senza più dazi, schiaccerà le nostre imprese. L’Europa deve dimostrare di saper difendere la sua industria. La minaccia cinese non può essere più forte della nostra politica che deve fare di tutto per tutelare le nostre imprese e i nostri posti di lavoro».
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