Studenti in piazza: “La scuola è futuro, non toglieteci gli spazi”
Circa centocinquanta studenti hanno manifestato davanti alla Provincia. Senza risultati il confronto con i tecnici di Villa Recalcati: "Chiediamo un incontro con il Presidente"
Il sole splende sulla protesta degli studenti dell’Isis Newton di Varese scesi in piazza per difendere la propria scuola.
“La scuola è il nostro futuro lasciateci gli spazi per studiare” recita uno dei tanti striscioni realizzati dai ragazzi.
La trattativa tra Provincia e Newton si è arenata sulla rivisitazione e degli spazi e trasloco di aule e laboratori. Soprattutto sono due i laboratori al centro della discussione.
I ragazzi sono stati ricevuti dal dirigente della Provincia dottor Alberto Caverzasi con cui hanno discusso di piantine e progetti.
Molti i docenti presenti venuti a difendere un luogo di formazione speciale che ha nella didattica di laboratorio uno dei suoi punti di forza.
Tra loro fisici, chimici e ingegneri che chiedono rispetto per regole che non sempre rispondono a semplice stime numeriche. Al loro rappresentante sindacale, però, non è stata concessa udienza: solo i ragazzi sono stati accolti al tavolo della trattativa: « L’incontro era stato chiesto dai ragazzi e loro sono stati ricevuti» chiarisce la Provincia.
Al termine del confronto, lungo e dibattuto, però, i ragazzi se ne vanno insoddisfatti: « Cercheremo di raggiungere il livello politico – racconta Stefano Angei che insieme a d Arvid Dina e Simone Gennaro rappresenta tutti gli studenti – Noi faremo la nostra parte ma si dovrà trovare la soluzione migliore e non la “meno peggio”» . Più ottimista si è detta Martina Cao , dell’Ufficio di Presidenza , che ha condotto le trattative insieme al dirigente Caverzasi: « Da parte nostra c’è tutta la disponibilità ad ascoltare i ragazzi sulla questione dei laboratori e ad apportare eventuali migliorie qualora la scuola le segnalasse».
Tra i partecipanti alla manifestazione anche Giuseppe Terziroli (ex amministratore pubblico e attivista ndr) che ha voluto essere presente alla manifestazione per criticare il vuoto politico lasciato dall’abolizione delle Province, vuoto colmato dalla burocrazia
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