Da operaio a Milano a panettiere a Bizzozero: le mille vite di Giampiero

La storia di Giampiero Coccimiglio, l'ultimo panettiere di Bizzozero: ha aperto solo due mesi fa il suo piccolo negozio, dopo essere stato anche parrucchiere e barista

Da parrucchiere a panattiere, le mille vite di Giampiero

Ha fatto il barista, ma anche il parrucchiere, l’operaio e ora il panettiere: ha già vissuto mille vite il vulcanico Giampiero Coccimiglio, che fino a 9 anni fa era milanese e ora anima il centro storico di Bizzozero con il suo nuovo (e coraggioso) negozio di panetteria – e di generi urgenti e sfiziosi, come la mozzarella di bufala o il latte fresco.

«Sono nato a Milano, in zona piazzale Corvetto. Ho fatto tanti lavori nella mia vita: operaio, barista, aiutocuoco e poi… sono diventato parrucchiere, a Bizzozzero, al J&P».  Da fine febbraio ha aperto la panetteria P & J («Fantasioso, eh?» dice con spirito), proprio di fianco al negozio di parrucchiere in cui ha lavorato fino a poco tempo fa, e che frequenta ancora ora, in un sodalizio che continua anche “cambiando di vetrina”. Non solo l’unica panetteria di Bizzozero, ma anche l’unico negozio di alimentari aperto, insieme allo spaccio delle Acli.

«La prima volta che sono venuto qui da Milano, francamente sono scappato. Ora Bizzozero però è casa mia. Mi conoscono tutti, sono simpatico, tengo aperto tutto il giorno: punto su questo per portare avanti la mia attività» dice con ironia “Piero”, come lo chiamano.

Del resto è un vulcano, ha una parola per tutti, ha già clienti fissi dopo un solo mese. «Beh la gente mi conosceva già, poi io ho le mie signore che mi adorano…» dice quasi vezzoso: ma il suo punto di forza è «Avere il negozio sempre fornito di quel che può servire, e con una “chicca “ su prenotazione alla settimana. Una idea che noto che le persone apprezzano».

Da parrucchiere a panattiere, le mille vite di Giampiero

Un’altra caratteristica ormai rara a Bizzozero sono i suoi orari: «Io apro alle 7 e chiudo alle 18. Senza fermarmi mai. Tengo aperto a pranzo perchè mi sono reso conto che qualcuno torna a casa per quell’ora e magari viene qui a prendere al volo quel che gli manca. Poi chiudo alle sei, perchè in realtà al pomeriggio qui non c’è mai nessuno».

Mentre parla, Piero continua a ricevere clienti: chi cerca una michetta, chi vuole una bottiglietta d’acqua, chi si fa tentare da un pezzo di formaggio tagliato fresco, mentre si scambiano due parole su come va la giornata o come sta il tal parente, Chissà: forse è proprio con un sorriso e un’attenzione “di troppo” che si può provare a vincere la scommessa impossibile del piccolo commercio di prossimità.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Marzo 2016
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