Dopo 15 anni torna l’Arcigay a Varese
Eletto il primo consiglio direttivo: Giovanni Boschini (Presidente), Federico Giovanni Galbiati (Vicepresidente), Matteo Besutti (segretario), Gianluca D’Ascenzo (tesoriere) e i consiglieri Lidia Oteri, Stefano D’Andrea, Stefano Spadafora e Attilio Tibaldi
Dopo quindici anni tornerà un circolo Arcigay a Varese. Lo ha stabilito il consiglio nazionale di Arcigay a Bologna sulla base della richiesta di affiliazione presentata da Insubria LGBT, che rimarrà un gruppo interno a Arcigay dedicato agli studenti.
I soci fondatori hanno eletto il primo consiglio direttivo dell’associazione: Giovanni Boschini (Presidente), Federico Giovanni Galbiati (Vicepresidente), Matteo Besutti (segretario), Gianluca D’Ascenzo (tesoriere) e i consiglieri Lidia Oteri, Stefano D’Andrea, Stefano Spadafora e Attilio Tibaldi.
La neonata associazione entrerà a far parte del Coordinamento Varese Pride e quindi sarà parte attiva per quanto riguarda l’organizzazione del primo Pride varesino, che avrà luogo il 18 giugno.
“Essere entrati a far parte della grande famiglia di Arcigay è un risultato molto importante dopo un anno di iniziative contro l’omotransfobia che hanno portato alla creazione del primo Varese Pride – ha dichiarato Giovanni Boschini, neoeletto presidente – per me è un onore essere il rappresentante di questa importante realtà”.
Queste sono invece le parole del vicepresidente Federico Galbiati: “La nascente sezione di Arcigay sarà un punto di riferimento per tutto il mondo LGBT varesino, il quale, negli ultimi anni, è rimasto senza voce, talora vittima di pregiudiziosi attacchi politici. L’obiettivo principale della nostra associazione è quindi non solo la lotta ideologica ad ogni forma di omotransfobia, ma anche il sostegno legale, morale e psicologico a tutti coloro che sono vittime di una discriminazione”.
Grande entusiasmo anche da parte del segretario nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni: “Ristabilire una presenza di Arcigay in provincia di Varese è molto importante, non solo perché questo permetterà un rafforzamento della nostra rete nazionale ma anche perché in questo modo si darà un punto di riferimento alle migliaia di persone omosessuali e transessuali della provincia”.
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