Gli avvocati chiedono indagini su Lucia Uva
La ricostruzione dei legali Marsico e Schembri ha messo in luce aspetti controversi
Uno dei legali degli imputati al processo Uva, Fabio Schembri, ha chiesto che la Corte d’assise di Varese trasmetta alla procura gli atti del processo per valutare la posizione di Lucia Uva. Secondo l’avvocato difensore la Uva avrebbe fornito una falsa testimonianza durante il processo su una serie di circostanze in particolare sul sul rapporto con la testimone Assunta Russa. Schembri ha chiesto anche che la stessa dipendente ospedaliera venga indagata.
Oggi è stato il giorno delle arringhe difensive di Fabio Schembri e di Luca Marsico. Schembri ha criticato, tra le altre cose, le perizie mediche susseguitesi, e ha parlato di “rapporti circensi tra i consulenti del processo” e la parte civile: ha attaccato duramente il professor Fineschi e la sua teoria della tesa del capello (un colpo sulla testa, sopra una certa linea, è sempre dato da un agente esterno), il professor Thiene e altri. Ha denunciato lo “strano comportamento nomalo” della parte civile, e soprattutto ha creato un parallelo tra altri casi e quello di oggi.
In particolare il caso Ferrulli, dove si riscoprono gli stessi consulenti con le stesse teorie processuali e un certo interesse mediatico che secondo l’avvocato rappresenterebbe “il solito cliché”. Secondo Schembri poliziotti e carabinieri sono innocenti, e tutta la vicenda è iniziata anche per le informazioni errate fornite da Lucia Uva, come il sangue sull’ano del cadavere che in obitorio non sarebbe mai esistito o ancora il pannolone sparito e le mutande che in realtà erano nella custudia di Lucia.
Anche l’avvocato Luca Marsico ha ricostruito le ore della morte di Uva e ha delineato una scena in cui l’operato delle forze dell’ordine è stato distorto dalla ricostruzione della parte civile, mentre invece bisognerebbe basarsi sulle innumerevole testimonianze di persone che non hanno mai ravvisato il presunto pestaggio.
Marsico ha spiegato come nel corso della vicenda, fin dall’inizio dell’indagine, la parte civile sia partita con il chiedere le imputazioni per un grave pestaggio e abbia mano mano ridimensionato tutte le accuse, sino ad arrivare alla richiesta di una condanna per omicidio preterintenzionale solo perchè Uva venne ammanettato e legato su una barella. Inoltre Marsico ha descritto e criticato il comportamento processuale di Lucia Uva: ha letto i suoi post su facebbook in cui mostrava astio verso giudici, giornalisti e verso lo stesso dibattimento. Si torna in aula il 15 aprile per la repliche.
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