Gli ex uffici Spes per tamponare l’emergenza abitativa

Tanti i casi di sfratto dovuti alla crisi. Il Comune trova una soluzione provvisoria ma pensa ad un piano per gestire l'emergenza. Aliprandini: "il problema richiederà sempre di più una soluzione organica"

casa generica

Un immobile di via Medaglie d’Oro, di proprietà della società patrimoniale Spes, tamponerà la situazione di emergenza abitativa vissuta da alcune famiglie colpite da un provvedimento di sfratto esecutivo. Era l’unica soluzione possibile per le casse comunali e a fine febbraio Spes e il Comune hanno sottoscritto un contratto di comodato d’uso gratuito di un anno per due vani che accoglieranno mamme e bambini.

Il problema dell’emergenza abitativa colpisce quasi tutti i comuni, soprattutto in questi anni di crisi in cui si sono ridotte le capacità economiche delle famiglie che in alcuni casi limite si sono ritrovate a fare i conti con l’impossibilità di pagare le rate del mutuo o quelle degli affitti.

«Di fronte a queste situazioni di emergenza il Comune si trova davvero in grande difficoltà perché non dispone delle risorse necessarie a farvi fronte – spiega l’assessore ai servizi sociali Stefano Aliprandini -. Quella che abbiamo trovato ora è una soluzione tampone ma bisognerà cercare soluzioni più strutturali per affrontare il problema che sempre di più viene al pettine visti i tanti sfratti esecutivi applicati alle case messe all’asta».

L’immobile in via Medaglie d’Oro ospitava gli uffici della società patrimoniale prima del trasferimento e saranno adeguati per l’ospitalità provvisoria in attesa di risolvere la situazione lavorative delle famiglie.

«Il problema è che manca un piano per questo tipo di emergenze – spiega Aliprandini – e teniamo conto che ogni mese ci si trova a fare i conti con qualche caso nuovo. Si tratta di situazioni molto delicate anche perché spesso coinvolgono minori. Sono situazioni che si sono radicalizzate in questi anni di crisi e che ad un certo punto, di solito con lo sfratto, esplodono in tutta la loro criticità. E il Comune non ha certo la disponibilità per garantire una casa».

«Stiamo facendo una riflessione su questa situazione in cui permangono gli effetti dell crisi economica  spiega Aliprandini – che potrebbe portare ad un progetto in cui attraverso un bando si cercherà la disponibilità da parte dei privati di mettere immobili sui quali c’è disponibilità ad affitto sociale. Sono solo idee per il momento ma il problema dell’emergenza abitativa richiederà sempre di più una soluzione organica».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Marzo 2016
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  1. Avatar
    Scritto da Annamaria Carluccio

    Quella che il gentile Assessore Alliprandini definisce “emergenze abitative” e’ un sintomo.Lui stesso con il termine “tampona”,non cura.A monte.
    Un po’ come quei corsi di autodifesa regalati solo perche’ non si sa’ estirpare la violenza alla base?
    Ovviamente un bel gesto questo,sperando in un domani migliore per quelle famiglie.
    Saluti
    Annamaria

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