Il candidato dei 5 Stelle ancora non c’è e su Accam parla Petraroli

Il deputato varesino esprime la preoccupazione del Movimento per le dimissioni del presidente della società che gestisce l'inceneritore mentre a Busto si cerca il candidato sindaco

M5s

Sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle di Busto Arsizio la smentita è arrivata il giorno dopo l’articolo che ipotizzava una sua candidatura. Non sarà Claudia Cerini il candidato dei pentastellati bustocchi anche se, al di là delle smentite ufficiali, il suo nome era circolato un bel po’ ed era stato accreditato come probabile.

Anche nel movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio si bruciano i nomi e così ora è il momento di un candidato uomo, anche lui attivista di vecchia data, sul quale fare affidamento. Per il momento, comunque, non si scoprono le carte e tutto resta avvolto nel mistero, in attesa che anche il Centrodestra abbia il suo candidato e che le procedure interne si concludano.

Nel frattempo è il deputato varesino Cosimo Petraroli (foto), unico rimasto a rappresentarli in provincia di Varese dopo le fuoriuscite di Catalano e Bignami eletti a Busto, a battere un colpo sul tema molto caro ai pentastellati della sorte dell’inceneritore. Il deputato è intervenuto con una nota stampa sulle dimissioni del presidente di Accam Emilio Cremona.

 Apprendiamo la notizia delle dimissioni dell’ing. Cremona dalla Presidenza Accam.
Una decisione che suscita non poche perplessità in un momento delicato come questo nel quale ci viene a mancare una figura che avrebbe dovuto gestire la dismissione dell’impianto e la sua riconversione in maniera idonea e tempestiva.
Tutto ciò senza chiare motivazioni dal presidente dimissionario che ne attesti le responsabilità.
Responsabilità politiche di chi gioca con il futuro dei dipendenti e con la salute dei cittadini.
E siamo ancor più basiti dai commenti del Partito Democratico cittadino che vede in Castiglioni la persona adatta per dare continuità ad Accam, proponendo inspiegabilmente il rinvio della sua chiusura con tutte le conseguenze epidemiologiche e ambientali connesse.
Evidentemente, il partito delle trivelle si dimentica che nel 2018 entrerà in vigore la normativa regionale 3019/12 che obbligherà l’impianto ad un forte ridimensionamento dei livelli emissivi, con imprevedibili conseguenze sui bilanci e welfare comunali, infatti se l’impianto non dovesse cessare la sua attività entro il 2017 come previsto, i comuni saranno obbligati a una spesa imprevista stimata in 7/8 milioni di Euro, denaro che i sindaci dovranno togliere ai servizi primari dei cittadini, come asili e scuole.
Noi del movimento 5 stelle Busto Arsizio, insieme al Deputato Cosimo Petraroli vogliamo consultare i bilanci e le dovute rendicontazioni riguardo l’avanzamento e la realizzazione della fabbrica dei materiali, questione di primaria importanza affinché Accam possa avere un futuro ambientalmente sostenibile, garantendo i livelli occupazionali.
I cittadini devono capire cosa sta accadendo e per questo chiediamo un incontro pubblico con i vertici, amministrazioni locali e comitati affinché ogni attore si prenda pubblicamente le proprie responsabilità.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Marzo 2016
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