Lovingbet e centro scommesse di Malnate chiariscono la situazione

Nota congiunta di Lovingbet e del titolare del punto vendita di Malnate a rettifica di una nota diffusa dalla Guardia di Finanza in merito ad un controllo nel locale di piazza Repubblica

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Riceviamo e pubblichiamo la nota congiunta di Lovingbet e del titolare del punto vendita di Malnate a rettifica di una nota diffusa dalla Guardia di Finanza in merito ad un controllo nel locale di piazza Repubblica

Con la presente la Lovingbet ed il Titolare del Punto vendita affiliato di Malnate intendono rettificare quanto asserito nel Comunicato stampa della Guardia di Finanza del 17.03.2016.

E’ evidente, infatti, l’effetto denigratorio di tale comunicato, in più punti impreciso ed altamente scorretto nella ricostruzione sia dei fatti accertati che delle normativa applicabile. E vi è da evidenziare come tale comunicato faccia trasparire un senso di “colpevolezza” nei confronti del Titolare che non può essere accertato sino alla conclusione del procedimento.

Anzitutto il Punto di Commercializzazione è un Internet Point che svolge come attività accessoria quella di Punto di Commercializzazione per un Concessionario di Stato, per la pubblicizzazione e commercializzazione dei prodotti Lovingbet, dopo la sottoscrizione del Contratto il cui contenuto è stato altresì approvato dalla stessa Agenzia dei Monopoli.

Inoltre non si intuisce a cosa vorrebbe alludere la Guardia di Finanza con l’espressione “scommesse mascherate” dato che, come gli Agenti ben sanno, tutte le scommesse piazzate sul sito Lovingbet vengono accettate in primis dal Totalizzatore Nazionale e quindi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e ciò sicuramente garantisce quella tracciabilità che esclude ogni allusione a tale aggettivo.

Si precisa, inoltre, che gli otto Pc posti sotto sequestro sono tutti debitamente autorizzati così come previsto dalla normativa che disciplina gli Internet Point, godevano tutti di libera navigazione senza nessun preindirizzamento su siti di gioco. Tanto è che gli Agenti hanno anche verbalizzato tale libera navigazione. Ed a palesare ancor di più l’assurdità del controllo e del sequestro irrogato vi è da evidenziare come, all’accesso degli Agenti, tutti gli otto pc erano SPENTI e quindi gli stessi Agenti non hanno potuto provare alcuna violazione in concreto.

Tutto ciò evidenzia anche un altro marchiano errore presente nel comunicato. Essendo i pc a navigazione libera, le scommesse o la navigazione in generale non potevano essere effettuateesclusivamente sul sito web della Lovingbet. La navigazione libera consentiva e consente l’accesso su qualsiasi sito, di scommesse e non.

Ed ancora. Si risalta la presenza di locandine e adesivi affissi all’interno dell’esercizio. Ma tutto ciò è consentito dalla normativa inerente i Punti di Commercializzazione. Anche perché, a rigor di logica, se l’Agenzia dei Monopoli permette di aprire dei “Punti di Commercializzazione e Pubblicizzazione” come la stessa definizione dice, perché non si potrebbero pubblicizzare servizi e prodotti del Concessionario…?!

Infine, per risaltare ancor di più la non veridicità del comunicato stampa e del controllo, altamente distorsivo dei fatti, vi è da rimarcare come in tale comunicato vi sia un richiamo esplicito tra il Decreto Balduzzi e la presunta elusione dell’Imposta Unica, che in ogni caso non è stata mai contestata nei confronti del Titolare dell’Internet Point. E ciò genera anche un enorme confusione nel lettore. Il Decreto Balduzzi non menziona nel modo più assoluto l’Imposta Unica o la normativa che riguarda la violazione della tassazione di settore. Nelle finalità del Decreto Balduzzi, infatti, vi è solo ed unicamente quella di prevenire e contrastare il fenomeno della ludopatia. E’ veramente assurdo come in tale comunicato vi siano così tanti errori che, in modo sia esplicito che implicito, vanno a danneggiare la posizione sia del titolare del Centro che del Concessionario al quale sarebbe (secondo l’articolo) contestata un’elusione di tale tassazione.

Si tratta di un controllo (durato ben sette ore) e di un comunicato altamente denigratorio sia della posizione del Titolare e sia del Concessionario statale e non sicuramente dettato dal dovere di cronaca in quanto sono stati alterati sia i fatti che le contestazioni mosse. Un tale così accurato e prolungato controllo, forse, sarebbe potuto esser effettuato nei confronti dei Centri Scommesse irregolari c.d. “Punti com” presenti nella zona che ad oggi agiscono molte volte indisturbati, violando tutta la normativa che riguarda i giochi e le scommesse.

I legali del Titolare e della Lovingbet, in ogni caso, sono pronti a rivolgersi alle Autorità Giudiziarie per far valere i propri diritti e far decadere sia la contestazione che il sequestro ingiustamente irrogato, in quanto affetto da grave nullità per moltissimi motivi e profili.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Marzo 2016
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