Nelle scuole nasce uno spazio per l’inserimento dei bambini stranieri

I piccoli alunni appena arrivati in Italia faticano e rischiano di rallentare le classi: scuole e Comune investono nuove risorse

scuola stranieri

Barriera della lingua: un problema sia per i bambini stranieri che si trovano da poco in Italia, sia per le classi in cui questi vengono inseriti, a volte rallentate nello svolgimento dei programmi dalla presenza di alunni che non hanno ancora gli strumenti per “stare al passo”. Affronta la questione il nuovo “Centro di accoglienza e alfabetizzazione” che vede collaborare gli Istituti Comprensivi di Gallarate, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese e l’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune.

Il progetto è già avviato nella realtà di Varese e ora viene sperimentato anche a Gallarate. «Questo progetto – ha affermato il provveditore Claudio Merletti, alla presenza, fra gli altri, anche dei dirigenti delle scuole superiori – non poteva che essere a Gallarate, dove ci sono significative percentuali di popolazione di origini straniere e quindi anche di popolazione scolastica straniera». In città infatti la percentuale di stranieri sul totale è del 18% (media provinciale: 11%), che sale al 26% nelle primarie: un numero elevato, dietro a cui stanno situazioni diverse, dai bambini non parla italiano in famiglia a quelli nati in Italia da genitori stranieri presenti da anni e ben integrati. La situazione più critica, però, è proprio quella dei neo-arrivati, che finiscono «catapultati in un contesto diverso, per lingua e abitudini» dice la dirigente Barbara Pellegatta.

Come funzionerà il Centro di Prima Alfabetizzazione? Quest’anno con modalità sperimentali, dal prossimo anno in modo più strutturato. Sulla base delle segnalazioni ricevute dagli insegnanti, i dirigenti scolastici hanno indicato quest’anno una cinquantina di N.A.I., cioè neo arrivati in Italia, che frequentano le primarie e le secondarie di primo grado e che non hanno sufficienti competenze linguistiche: si tratta sia di bambini e bambine delle primarie sia (in misura minore, 20 su 50) di ragazzini e ragazzine delle scuole medie. Per ragioni organizzative, il gruppo di neo-arrivati è stato diviso in due: gli iscritti agli Istituti Comprensivi De Amicis e Gerolamo Cardano si trovano alla primaria De Amicis il lunedì e il mercoledì mattina, quelli degli Istituti Ponti e Dante alla primaria Mazzini il martedì e giovedì mattina. È stato organizzato un servizio di trasporto che preleva bambini e ragazzi dai rispettivi plessi e li porta nelle strutture dove opera il Centro.

Nelle attuali due sedi i ragazzi e i bambini per 2 ore mezza seguono lezioni d’italiano con impostazione laboratoriale, calibrate sulle necessità di alunni e studenti che hanno bisogno di recuperare il più velocemente possibile il gap linguistico che li divide dai compagni. Il progetto conta sul coinvolgimento di 2 educatori professionali del Comune e di 2 insegnanti inviati dall’Ufficio Scolastico Territoriale. Al termine delle lezioni, i partecipanti vengono riaccompagnati alle rispettive scuole. La frequenza del centro è temporanea, dal momento che non si vuole isolare i neo arrivati dalle loro classi, e comunque termina una volta raggiunte competenze linguistiche soddisfacenti.

La dirigente Barbara Pellegatta, anche a nome dei colleghi presenti, ha descritto le modalità operative del Centro e sottolineato: «Oggi si è tenuta la prima mattina di lezione e l’impressione è positiva. Anche per l’impatto osservato sulle famiglie, che hanno aderito volentieri e percepito un’organizzazione efficace».

«Si tratta – ha aggiunto l’assessore alla Pubblica Istruzione, Sebastiano Nicosia – di un progetto in linea con la flessibilità richiesta dalla legge 107 “La buona scuola”. Facciamo un piccolo passo ma sono convinto che proprio con il ricorso alla flessibilità si possa ottenere molto di più».
«Grazie al fondo di 9.000 euro messo a disposizione dall’assessorato e soprattutto all’entusiasmo dei dirigenti degli Istituti Comprensivi – ha concluso il sindaco, Edoardo Guenzani – possiamo togliere un freno alle classi con bambini che non parlano italiano e favorire un più veloce inserimento dei neoarrivati, peraltro facendo attenzione a evitarne la ghettizzazione».

centro prima alfabetizzazione
da sinistra a destra: i dirigenti scolastici Stefania Leo e Daniele Chiffi, il provveditore Claudio Merletti, la dirigente Barbara Pellegatta, il sindaco Edoardo Guenzani, l’assessore Sebastiano Nicosia, il dirigente Vito Ilacqua, la dottoressa Paola Benetti referente interculturale dell’Ufficio Scolastico Provincale

Il Centro di Accoglienza e Prima Alfabetizzazione ha iniziato le sue attività oggi, 9 marzo, e proseguirà fino al termine dell’anno scolastico, ma la progettualità elaborata da Istituti Comprensivi e Ufficio Scolastico Territoriale si sviluppa su un arco di tempo pluriennale. «Da settembre 2016 partirà una progettualità più ambiziosa» continua la dirigente Pelegatta. «L’accordo prevede che gli istituti accolgano l’iscrizione dei Neo-Arrivati e che questi partecipino ad attività solo nell’orario mattutino al Centro Prima Alfabetizzazione, nella sede unica di via Somalia 2, dal lunedì al giovedì. Il venerdì faranno invece lezione negli istituti di appartenenza».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 09 Marzo 2016
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