Paul Polansky a Varese per raccontare la periferia italiana

L'appuntamento è per venerdì 1 aprile con in inizio alle 20 e 30 presso lo Studio Presta di via Amendola a Varese, Gaetano Blaiotta presenterà "Carmine voices"

domenico ballotta

Venerdì 1 aprile con in inizio alle 20 e 30 presso lo Studio Presta di via Amendola a Varese,  Gaetano Blaiotta (foto sopra) presenterà il libro di Paul Polansky “Carmine voices”, i dialoghi inglesi dell’autore saranno tradotti da Adriana de Carvalho Masi.
Carmine voices” è il resoconto del viaggio del grande poeta nella periferia italiana, Carmine, appunto, un quartiere di Brescia.

Polansky scopre questo luogo andando a presentare il libro «My life with the gypsies», trasformando un quartiere nella metafora dell’immigrazione. Inizia un viaggio tra le persone che lo abitano, nei bar, nelle vie, nei palazzi, dando loro voce: tutto un mondo in uno spazio circoscritto dal cemento. Il libro “Carmine voices” è illustrato e tradotto da Valérie Dumas, che diventa anche la guida che conduce Paul nelle pieghe del quartiere, trovando voglia di racconto tra gli abitanti: immigrati dal sud, dalla Cina, dal Pakistan, dal Bangladesh. E poi Ucraina, Romania, Marocco, Tunisia. Questo accade perché Paul dice “probabilmente perché sono un poeta”.

Paul Polansky (Mason City, 17 febbraio 1942) è un poeta, attivista, scrittore e fotografo statunitense, vincitore nel 2004 del Human Right Award consegnatogli direttamente da Günter Grass. Negli anni ’60, durante il periodo di arruolamento forzato per il Vietnam, Paul decide di rimanere al di fuori del mondo bellico. Si trasferisce in Spagna, dove poi rimarrà per trent’anni. Nel 1991, grazie ad un viaggio nella Repubblica Ceca per scoprire le origini della sua famiglia, incappa nella scoperta di 40 mila documenti occultati relativi all’esistenza di un campo di lavoro inizialmente costruito per gli ebrei, ma in seguito impiegato solo per gli zingari. Questo evento cambierà radicalmente l’esistenza dello scrittore che da quel momento dedica la propria vita alla causa dei rom e alla ricerca antropologica delle loro origini e tradizioni.
Nel 1999 viene ingaggiato dalle Nazioni Unite e inviato nel Kosovo come intermediario tra le istituzioni e i gruppi rom perseguitati. Nella serata, oltre a “Carmine voice” verrà presentata anche la cartella d’arte “Dentro1” a cura di Stefania Vecchi e Gaetano Blaiotta, con una poesia di Paul Polansky, disegni di Laura Rambelli e un testo di Mario Chiodetti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2016
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