“The first global war”, grandi fotografi raccontano la guerra

55 fotografie di reporter europei che hanno vinto Pulitzer o Robert Capa Gold Medal, 5 grandi infografiche, informazioni, video di Medici senza frontiere e altri autori

mostra sesto calende sulle guerre

Conoscere la guerra per capire l’importanza della pace. Arriva a Sesto Calende un’importante mostra fotografica dedicata ai conflitti che segnano e hanno segnato la storia. “The first global war 1914 – 2014″ è un’accurata selezione di immagini allestita dalla Fondazione Museo Storico del Trentino con il lavoro dell’associazione 46° Parallelo (che pubblica ogni anno l’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo) e di un gruppo di fotoreporters di guerra indipendenti, impegnati per i diritti umani.

La mostra sarà illustrata al pubblico dal Comitato per la pace e la convivenza di Sesto Calende, durante un incontro in programma domani, sabato 12 marzo, alle 15 alla Fondazione Piatti, che ospiterà parte delle foto in esposizione. Le foto, esposte negli spazi della Fondazione Piatti, portano l’attenzione emotiva sulle violenze, sulle vittime e sulle sofferenze e distruzioni.

I pannelli che presentano analiticamente 37 conflitti in atto nel mondo, i paesi coinvolti, le motivazioni e la situazione attuale sono invece esposti nella sala Polivalente del vicino Istituto superiore dalla Chiesa. Li accompagnano alcune infografiche  che propongono letture trasversali: missioni ONU, planisfero dei conflitti, donne e profughi, land grabbing. Dopo l’incontro ci sposteremo quindi  nella scuola per completare la visita.

Le due sedi della mostra sono aperte al pubblico nei seguenti orari:

sabato 12 marzo dalle 15 alle 18
domenica 13 marzo dalle 10 alle 12.30 e poi dalle 15 alle 18

Invece sabato 19 marzo, dalle ore 10 alle 12.30 e poi dalle 15 alle 18, tutta la mostra sarà disponibile presso la scuola Dalla Chiesa.

Nei giorni feriali dall’8 al 17 marzo la Mostra è a disposizione delle classi dell’istituto dalla Chiesa.

Il Comitato pace e convivenza ringrazia la Scuola, l’Associazione Genitori, la Fondazione Piatti per aver accolto la proposta, che risponde a uno degli obiettivi del Comitato, di offrire ai giovani e alle scuole strumenti per la comprensione della realtà e dei conflitti che l’attraversano. Si ringraziano per la collaborazione l’Associazione per la pace di Novara e il Laboratorio per la pace di Galliate. L’iniziativa ha il patrocinio della Provincia di Varese.

La mostra: 

Tra gli eventi e le iniziative promosse a livello nazionale in occasione del centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, incentrate sulla tragedia della Grande Guerra, non è stata ancora tentata la rilettura dei conflitti più recenti. Da qui l’idea della mostra The First Global War 1914-2014, la Prima Guerra Globale, promossa dall’Associazione 46° Parallelo.

55 fotografie di reporter europei che hanno vinto Pulitzer o Robert Capa Gold Medal, 5 grandi infografiche, informazioni, video di Medici senza frontiere e altri autori: è tutto questo a raccontare che “la guerra dura da cent’anni”, o almeno così sembra al curatore della mostra Raffaele Crocco, inventore e direttore dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, per anni reporter in zone di guerra.

Questa mostra è nata dal bisogno di raccontare l’oggi, per togliere enfasi e retorica a ieri. Dal 1914  al 2014, il filo di continuità è stato impressionante.  Non solo per le poche interruzioni temporali – pochi anni davvero senza scontri armati – quanto per il legame saldo fra le ragioni del conflitto, gli interessi dei Paesi protagonisti e vittime,  la progressione costante nelle tecniche di combattimento. Insomma, una guerra senza fine, in termini di tempo e spazio.

Oltre a Raffaele Crocco è stato coinvolto Fabio Bucciarelli, fotoreporter torinese  considerato fra i trenta migliori del settore nel mondo, che ha aderito mettendo a disposizione le proprie conoscenze, l’esperienza e i contatti. Lo staff dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo – cioè il grafico Daniele Bellesi, Federica Ramacci e Beatrice Taddei Saltini della redazione – hanno messo insieme dati e informazioni.

Un lavoro di squadra durato qualche mese, che ha portato al risultato voluto: raccontare la tragedia della guerra per quello che è, entrando nella vita di chi la subisce, analizzandone i risvolti geo-politici e umani, tracciandone la continuità in 100 anni di follia.

L’obiettivo della mostra è soprattutto parlare alle ragazze e ai ragazzi delle scuole. È lì che nascono le idee che fanno diventare cittadini informati e liberi. È da lì che bisogna partire per spiegare cosa davvero è la guerra.

(www.museostorico.tn.it/index.php/Il-Museo/Mostre-in-archivio/2015/The-First-Global-War-1914-2014)

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Marzo 2016
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