Venerdì con The Wyns e The Scientifics al The Family. Sabato c’è Irene Ghiotto
Tre band per il fine settimana del locale di via XX Settembre
Sono due le band che aprono il fine settimana del The Family: venerdì 1 aprile sul palco del locale i The Wyns e, a seguire, The Scientifics.
Il trio di Luino torna in scena dopo una lunga assenza con il nuovo brano “Daily Dream Routine” che anticipa l’uscita del nuovo progetto discografico prevista per settembre (nel quale in realtà questa canzone non farà parte). Nati nel 2009 affondano le proprie radici nel britpop, con forti richiami di puro stampo garage-rock. The Wyns sono Alessandro Masci, Andrea Cometti, Alex Barassi, Ruggero “Roger” Gargiulo.
A seguire prenderà spazio la band The Scientifics, power trio formato da batteria e voce (Francesco Roma dai Gouton Rouge), basso e voce (Riccardo Montanari dai Belize) e chitarra e voce (Vito Manolo Roma da Bigshot!), propongono pezzi ispirati dal repertorio di Bo Diddley, Big Maybelle, Steve Gibson e Jackie Mittoo.
Il giorno dopo invece, sarà Irene Ghiotto la protagonista della serata. Una voce particolare, scoperta dal grande pubblico per la sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 2013, Irene presenta i brani del suo ultimo album “Pop simpatico con venature tragiche”.
“Il primo disco non si scorda mai – raccont -. In particolare quando arriva a trent’anni, dopo tentennamenti, strade a senso unico, inversioni di marcia, sterrato con scarponi e pantofole su parquet. Arriva lento e compie il giro di boa con una calma irritante, una serenità incurante. Inizia il suo viaggio, fresco come una rosa, mentre io barcollo sotto l’effetto della stanchezza e si mette in marcia con un tempismo perfetto, simultaneo al mio insonne e agognato riposo. E’ frutto di un intimo rapporto dialettico, sicuramente tormentato e anche un po’ disfunzionale, con il pop. Una relazione annodata e contorta di sesso sfrenato, schiaffoni e serenate al chiar di luna, condivisione e annientamento, doni e rimorsi. Pop simpatico con venature tragiche è un disco intimo, profondo, meditato, soggettivo. Ma anche dinamico, esplicito, colorato. Apre un dialogo rispetto alle possibilità della forma canzone nei correnti e disagiati tempi moderni. Tempi in cui tutto deve essere veloce, catchy, prepotente; tempi in cui molto risulta poi lieve, fugace, privo di radici. E’ in questo, difatti, simpaticamente tragico e tragicamente simpatico. Sospettosamente simpatico, autenticamente tragico, fintamente noioso, verosimilmente sincero”.
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