Bertolasi e Frattini profeti in patria: Varese brilla nella “sua” Coppa del Mondo

Dopo il bronzo di Cesarini, anche gli altri atleti nostrani vanno a podio: Sara e Pierpaolo sono argento nel due senza e nell'otto, l'Italia chiude senza ori. Schiranna ancora una volta promossa

coppa del mondo canottaggio

Sono lacrime di gioia vera quelle che scorrono sulle guance di Sara Bertolasi e della sua compagna di remi e di fatica, Alessandra Patelli. Sono loro il simbolo dell’Italia del canottaggio nel giorno delle finali alla Schiranna, sede della prima tappa di Coppa del Mondo 2016: Sara e Alessandra vincono un argento insperato e bellissimo alle spalle del Sudafrica e per Bertolasi (a sinistra nella foto Canottaggio.org) è davvero un podio che equivale a un sogno realizzato.

Sara ha iniziato a remare nel 2007 proprio su questo lago e su questo lido, con la Canottieri Varese: «Non mi sembra vero, ho sentito la spinta di tutti i miei amici e di chi mi vuole bene» confessa dopo l’arrivo, prima ancora di mettersi al collo un argento che è anche di speranza in vista delle Olimpiadi di Rio: Bertolasi e Paelli cercheranno la qualificazione alle regate di Lucerna ma questo risultato può davvero essere benzina per loro.

E lo stesso percorso – argento a Varese e speranze olimpiche – è quello che sta seguendo il veterano Pierpaolo Frattini, uno dei “vecchi” dell’otto azzurro che alla Schiranna (anch’egli è cresciuto qui) ha mostrato di avere cartucce da sparare in vista di Rio de Janeiro. Pure per lui un podio importantissimo e tanto bello davanti al pubblico di casa: seconda, Italia1, al termine di una gran bella regata nella quale gli azzurri hanno anche provato a mettere pressione alla favorita Olanda, meritatamente d’oro. Anche per Frattini questo risultato è notevole: con due Olimpiadi alle spalle e tantissime gare internazionali in carniere (due argenti mondiali nell’otto), il 32enne Pierpaolo vuole fortemente arrivare per la terza volta ai Giochi prima di lasciare l’agonismo e dedicarsi all’amata bicicletta. Oggi ha mostrato a tutti di poterci riuscire.

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L’otto d’argento. Frattini è il quarto da sinistra (foto Canottaggio.org)

VARESE DA MEDAGLIA – La provincia di Varese dunque, fa un clamoroso 3 su 3: tre atleti in gara nella tappa casalinga di Coppa e tre medaglie ricordando anche quella di sabato colta da Federica Cesarini nel singolo leggero. Un bottino clamoroso, se rapportato a quello dell’Italia e al fatto che alle regate non ha preso parte Andrea Micheletti, secondo nel 2015 e appiedato dall’influenza, lui che era forse il più atteso e favorito per un podio. Varese terra di canottaggio, e non c’era modo migliore – a livello di risultati ma anche di organizzazione impeccabile – per ribadirlo una volta ancora.

ITALIA SENZA ORO – L’Italia, dicevamo, ha disputato una Coppa in chiaroscuro, portando a casa tre medaglie d’argento in specialità olimpiche e un bronzo (Cesarini appunto) nelle gare non olimpiche. Buon bottino numerico, tutto sommato, nel quale però è mancato l’oro: la speranza maggiore era affidata al quattro senza campione del Mondo ma stavolta l’equipaggio formato da Di Costanzo, Castaldo, Lodo e Vicino ha dovuto lasciare l’oro agli Usa. Peccato perché l’Italia ha dimostrato di essere già in buona forma in particolare nel rush finale, con una rimonta che non è stata vincente per soli 28 centesimi, ma il colpo di remo è stato eccellente. Detto questo però, lo zero nella casella degli ori per una nazione organizzatrice fa sempre un po’ male, considerando anche l’ampio numero di squadre che hanno conquistato un successo. Qualche attenuante c’è, perché alla vigilia tra influenza e infortuni non sono mancati i problemi; ora però, nell’anno olimpico, bisognerà cambiare passo.

SCHIRANNA SUPER – Nei tre giorni di gara infine, la Schiranna si è confermata una volta di più un bacino meritevole di tanta attenzione internazionale. Bravi e svegli i volontari – tanti i giovanissimi – ottimali e ben organizzate le strutture: Varese con questa tappa di Coppa conclude un ciclo quinquennale per certi versi esaltante per quanto riguarda i remi. Resta, proprio per questo, un po’ di rammarico per non aver ottenuto il Mondiale assoluto che avrebbe chiuso il cerchio, ma chissà che il successo di questa Coppa del Mondo non dia una nuova spinta. Alla Schiranna è forse mancato il grande pubblico, ma tutto sommato il canottaggio non ha un richiamo particolarmente forte in questo senso: va bene così, Varese un applauso se lo merita.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Aprile 2016
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