Primarie del centrodestra, il dibattito accende la corsa al voto

Sala piena per il confronto tra i candidati alla guida della coalizione di centrodestra. Tanti i temi trattati con una certezza di fondo: "Dopo il voto rimarremo uniti"

dibattito primarie

Forse nessuno si sarebbe aspettato così tante persone. La Sala Tramogge dei Molini Marzoli venerdì sera scoppiava: persone in piedi, altre sedute a terra e nessuna poltrona libera. Tutti erano lì per il dibattito tra Emanuele Antonelli, Eugenio Vignati e Paola Reguzzoni in vista della grande giornata delle primarie di domenica.

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«Un programma per ciascun candidato non c’è -ha messo subito in chiaro il moderatore della serata, Gigi Farioli- perché verrà scritto dopo da tutti e tre insieme, indipendentemente da chi sarà il direttore d’orchestra». Ma nonostante questa rassicurazione e oltre al fatto che «anche oggi i candidati hanno certificato che non ci saranno spaccature dopo il voto», il dibattito è stato decisamente acceso.

Si è parlato di periferie, di mobilità sostenibile, di lavoro, di welfare e ogni candidato ha proposto le sue idee. Ma con un programma ancora dai contorni vaghi la grande domanda a cui i candidati hanno dovuto rispondere è: perché saresti un candidato migliore contro gli altri schieramenti?. Così Eugenio Vignati ha ribadito di essere politicamente «un uomo di centro, di quello vero» ma contemporaneamente di «venire dalle periferie» (abita a Sacconago, ndr). Paola Reguzzoni ha insistito sul fatto che «Busto è pronta per avere un sindaco donna» rimarcando di essere «una donna di partito, preparata e con tanta voglia di continuare a fare». Emanuele Antonelli ha invece ricordato che «quello che ho imparato in 30 anni di lavoro (è commercialista, ndr) sarà un valore aggiunto per la città» rivendicando con orgoglio che «quando ero coordinatore del PDL, 5 anni fa il partito è arrivato in città al 33% permettendo a Gigi Farioli di vincere al primo turno».

Un dibattito a tratti molto duro, in cui tutti i candidati hanno commesso qualche errore. Antonelli leggendo il suo discorso iniziale in una città abituata all’esuberanza del sindaco Farioli, Vignati con una voce a tratti molto aggressiva e tratteggiando a tinte un po’ troppo fosche le periferie della città, Reguzzoni dando l’impressione di staccarsi un po’ troppo dall’azione dell’attuale giunta nella quale è assessore («ci sarà un 70% di discontinuità rispetto ad oggi», ha detto).

La serata ha dato avvio al lungo weekend delle primarie: si vota infatti domenica 3 aprile dalle 9 alle 19 al Museo del Tessile con «quella che mi auguro sarà una grande festa per tutti», ha concluso Gigi Farioli.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Aprile 2016
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