Sopralluogo Asl, si ferma il taglio degli alberi

Stop momentaneo ai lavori su via 22 marzo, che prevedono l'eliminazione dei tigli. "Intervento condiviso, andiamo avanti"

In via 22 marzo si confrontano due “schieramenti” di cittadini e alla fine il cantiere per il taglio degli alberi del viale si ferma. Non per un passo indietro dell’amministrazione (che conferma la validità del progetto), ma per l’intervento dell’ASL, chiamata a verificare il cantiere.

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Protesta per i tigli a Samarate 4 di 5

«L’ASL ha richiesto una integrazione alla documentazione di cantiere e ha disposto anche modifiche sulla delimitazione del cantiere» dice il sindaco Leonardo Tarantino. «Oggi c’è un incontro all’ASL con il direttore dei lavori, parteciperà anche il Responsabile Unico del Procedimento (il funzionario del Comune incaricato dell’opera, ndr)». Stop dunque – per la giornata di oggi lunedì 4 aprile – al cantiere, anche se l’intenzione è ripartire comunque, secondo il progetto votato. Ne prossimi giorni ci sarà una delimitazione più netta dell’area di cantiere.

Protesta tigli Samarate 4 aprile

La giornata di lunedì si è aperta con un presidio – fin dall’alba – di un gruppetto di “sentinelle”, che hanno chiamato il Comitato quando hanno visto comparire gli operai del cantiere. È poi intervenuta l’ASL, su segnalazione del consigliere comunale del M5S Stefano Provasio: gli ispettori hanno dato il via ai controlli, mentre sulla via si “confrontavano” (anche animatamente, ma senza tensioni) il Comitato da un lato e alcuni residenti di San Macario dall’altro (alcuni residenti chiedono di completare il cantiere il più in fretta possibile). Poi lo stop, operai a casa (irritati per il lavoro rinviato).

«Abbiamo chiamato anche gli assessori, ma non si è presentato nessuno» accusa Alessandro Ferrazzi, consigliere comunale del Pd. «Laura Moi, pur essendo assessore ai rapporti con i cittadini, non ha mai visto una volta il cantiere. L’assessore alla sicurezza Vito Monti ha detto che era presente la Polizia Locale, quando l’abbiamo chiamato per possibili questioni di ordine pubblico».

Di fronte al “duplice” schieramento il Comune era rappresentato solo dalla Polizia Locale, intervenuta per i suoi compiti istituzionali, accanto ai carabinieri della locale Stazione. Il sindaco Leonardo Tarantino difende la scelta: «Ho chiesto io di evitare di frequentare il cantiere, per il rischio di polemiche o scambi troppo animati come ne abbiamo visti in passato» (è successo quest’estate). Oggi pomeriggio è il sindaco poi a fare il punto sul cantiere, come si è detto precedentemente (non abbiamo avuto risposta dall’assessore competente, Alessandra Cariglino).

Quanto al merito della questione, il sindaco tiene la sua posizione, considerata frutto di un lungo lavoro nei mesi (ma anche negli anni passati): «Di questa questione abbiamo discusso pacatamente e a lungo, siamo arrivati ad una condivisione, anche nella convinzione che l’intervento sia condiviso da chi abita e lavora a San Macario». E le voci critiche nel centrodestra, come il consigliere Garofalo e l’ex assessore Bonacina? «Richiedo un po’ più di coerenza, pur riconoscendo che Garofalo aveva già espresso la sua posizione recentemente. Noi ci siamo confrontati al nostro interno, alla fine siamo convinti sia la scelta giusta».

Tarantino è convinto che una mediziaizone sia stata valutata, fin dove concreta: «[il Comitato e le forze d’opposizione] sono bravissimi a fare ricorsi al TAR e a chiamare l’ASL, ma un’alternativa progettuale seria non mi è mai stata presentata». E la richiesta formale di tutelare il viale, sottoscritta domenica a norma di Statuto? «A me risulta ancora non depositata» premette il sindaco. «In ogni caso: la proposta viene assegnata  alla commissione competente, che ha 30 giorni per esaminare ed eventualmente inviare al consiglio comunale. Di fatto in questa situazione viene superata dagli eventi».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 04 Aprile 2016
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