Una bellissima Openjobmetis stende Anversa e vola in semifinale

Wright e Wayns ispirano i biancorossi che giocano in modo impeccabile e vincono 105-93 dopo aver toccato il +24. Dopo 31 anni Varese è in una semifinale europea

Openjobmetis Varese - Giants Anversa 105-93

Trentuno anni dopo, Varese – unica italiana rimasta in corsa – riassapora il gusto dolce di una semifinale in una competizione internazionale, dove cioé la società biancorossa ha costruito il suo grande passato. Nel giorno in cui la Ignis, pardon la Whirlpool, annuncia l’addio a Comerio, lo spirito di Giovanni Borghi soffia improrvvisamente e spinge avanti gli eredi di quella squadra fantastica.

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Openjobmetis Varese – Anversa Giants 105-93 4 di 21

Certo, è “coppetta”, certo l’Eurolega è altrove e forse non tornerà mai. Però intanto la Openjobmetis centra un obiettivo difficile da prevedere solo poco tempo fa, quando il team di Moretti rischiava la deriva rimanendo in carreggiata grazie alle intuizioni del suo allenatore. Uomo in più della stagione, anche se qualcuno lo ha messo in discussione.

Stavolta però Moretti non è stato il solo artefice della vittoria (105-93, per la cronaca e gli almanacchi), pur avendo architettato un piano partita riuscito alla perfezione. Stavolta la ditta americana “2W” – Wright e Wayns – ha fatto a pezzi gli esterni ospiti, dandosi fiducia a vicenda e colpendo a ripetizione da vicino e da lontano. E poi i due italiani, Campani e Ferrero, 16 e 17 punti, con il lungo che dopo la stupidaggine del quarto fallo inanella una serie di giocate clamorose e contribuisce alla spallata definitiva, quella del terzo periodo.

Si potrebbe continuare, perché di Kangur è impossibile tacere (e qui l’intuito morettiano è stato decisivo al momento dell’ingaggio) e lo stesso si può dire per Kuksiks, 14 e 7 rimbalzi praticamente senza saltare. Insomma, ancora una volta è il coro ad allietare le orecchie, e non qualche solista isolato. E un altro coro – “Varese Varese” – si è sentito forte, chiaro, lungo e insistente dagli spalti. Poco meno di 2.500 i presenti, ma stavolta a tratti sembravano 5mila. E chissà che non siano ancora lo stesso palasport di Masnago a ospitare le Final Four: vincere la coppa è difficile, difficilissimo. Ma provarci in casa dà una possibilità in più: a breve sapremo.

COLPO D’OCCHIO – Discreta presenza numerica, ottima sotto il profilo della partecipazione in quel di Masnago. In parterre anche qualche nome illustre: da Charlie Recalcati ad Antonio Rossi, da Toto Bulgheroni a Toni Cappellari fino al Varese Calcio in forze. Macchia colorata con i colori del Belgio dietro la panchina di Anversa, perché da lassù c’è chi ci crede dopo Gara2 e si unisce ai fiamminghi che vivono da queste parti.

PALLA A DUE – Quintetto tutto straniero per Moretti, con Kangur secondo lungo accanto al temuto e spesso raddoppiato Davies sul quale c’è subito il pesante Waldow. L’ala forte è Scott, quella piccola il giovane ma brillante prodotto locale Marchant.

Openjobmetis Varese - Giants Anversa 105-93
Wright vola a canestro

LA PARTITA – Il quarto di apertura è un botta e risposta continuo su ritmi molto alti. Varese li accetta, perché i sui esterni hanno la velocità per mettere in difficoltà gli avversari. E nel finale permettono il primo allungo, 29-21, che dà speranze per il prosieguo.
Wayns, in particolare, è spiritato: sbaglia pochissimo da sotto, ci prende anche da 3, è imprendibile per un Vaughn travolto sui due lati del campo e alla pausa lunga è già a quota 19. Wright lo segue mentre Kuksiks sbaglia le prime tre conclusioni pesanti ma poi inizia a fatturare. Anversa forse non si aspetta una potenza di fuoco simile, trova qualcosa da Waldow e Marchant ma alla pausa lunga è sotto di 15, 55-40.

Al rientro dagli spogliatoi Varese rischia qualcosa. Prima Campani in modo ingenuo, poi Davies per un fischio contestato commettono il quarto fallo personale; Moretti deve così varare il quintetto “Lilliput” con Kangur pivot e Ferrero da “4” e con la difesa a zona. La mossa però funziona; c’è solo un momento di smarrimento, poi è proprio questo l’assetto che lancia nello spazio Varese perché Ferrero e Kuksiks si scaldano e lo stesso Campani, tornato sul parquet, azzecca tutto. Alla mezz’ora è 84-64.

IL FINALE – E la Openjobmetis fa ancora meglio nei primi minuti dell’ultimo quarto: il massimo vantaggio è di +24 e precede gli ultimi 4′ in cui Moretti decide che la gara è finita. Dentro Varanauskas e il giovanissimo Testa (anche Moors per la verità mette il baby Vervoort) con Cavaliero, Ferrero e Davies. Anversa prende coraggio perché i tiri affrettati da 3 punti ora entrano (Smith, ottimo dopo due gare insufficienti) e in 2′ dimezza lo svantaggio. La fisicità di Davies e i raid di Ferrero però sono sufficienti a non rischiare ulteriormente: la sirena suona sul 105-93 ma è quasi soffocata dal baccano di un pubblico tutto in piedi. 31 anni fa era Coppa Korac, ora è Fiba Europe Cup. Varese è comunque in semifinale.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Aprile 2016
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