Florina Cazacu, la figlia di Ion, lancia un appello. “Cerco un lavoro”

Suo padre fu bruciato vivo a Gallarate nel 1999. La figlia vive da anni in città, ha fatto diversi lavori, ma ora è in difficoltà economica

dario fo florina cazacu teatro del popolo

Florina Cazacu ha 33 anni, vive a Gallarate ed è la figlia di Ion Cazacu, il muratore rumeno bruciato vivo dal suo datore di lavoro nel 1999 proprio a Gallarate. L’avevamo intervistata nella primavera 2015, a distanza di un anno si trova in grande difficoltà: «Per noi che abbiamo più di trent’anni avere un lavoro diventa impossibile».

Florina, arrivata in Italia subito dopo la tragedia che ha devastato la sua famiglia, si è stabilita a Gallarate («è diventata anche la città mia e di mia figlia), nell’arco di quindici anni in Italia ha svolto vari lavori:  commessa, assistenza anziani, mediatrice culturale nelle scuole di Varese, addetta in una lavanderia, barista, per un periodo anche la colf.  Dall’estate scorsa però ha perso il lavoro e non riesce a trovare una soluzione: «Per mesi non ho detto niente perché pensavo farcela da sola, ma ora è davvero impossibile» (nella foto: Florina durante una presentazione del libro “Un uomo bruciato vivo”).

Si scontra con la diffidenza verso chi viene da un altro Paese, ma anche con i problemi di una generazione. «Non ho la cittadinanza italiana, ho ancora la cittadinanza rumena, anzi “diversamente italiana”, come mi hanno chiamato alcune volte. Mi è capitato anche con i volantini che distribuisco per cercare lavoro come collaboratrice domestica: una signora mi ha chiamato, ha sentito l’accento e mi ha chiesto di dove fossi. Quando ha sentito che ero rumena, è calato il silenzio e mi ha poi riempito di critiche». Florina però non riduce la sua difficoltà alla diffidenza verso gli stranieri, ma mette in luce la difficoltà di tanti coetanei, soprattutto donne: «Quando nei supermercati dico che ho 33 anni, non ritirano neppure il curriculum, perchè il personale che cercano è più giovane. Sono sicura che anche altri coetanee – italiane, rumene, marocchine – vivono questa difficoltà». Una generazione “schiacciata” tra gli incentivi per under 30 previsti dal JobsAct («ma molti che conosco sono stati lasciati a casa quando sono finiti gli incentivi) e allungamento dell’età pensionabile.

«Io mi accontento di qualunque lavoro qui nei dintorni, basta che sia onesto» conclude Florina. «Mi sento vuota,rifiutata,delusa,disperata» scrive ancora la figlia di Ion nella lettera aperta che ha fatto circolare per spiegare la sua situazione.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Maggio 2016
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