Salvatore Borsellino incontra gli studenti
L'incontro “La cultura della legalità" si è tenuto venerdì 20 maggio con gli studenti dell'istituto Statale “G. B. Monteggia” di Laveno Mombello
Venerdì 20 maggio al Teatro Franciscum di Mombello si è tenuto l’incontro dibattito con l’Ing. Salvatore Borsellino su “La cultura della legalità: principale strumento di lotta alla mafia”, organizzato dall’Istituto Comprensivo Statale “G. B. Monteggia” di Laveno Mombello.
Vi hanno partecipato gli alunni delle classi Seconde e Terze della Scuola Secondaria di I grado dell’Istituto, gli alunni del Triennio del Liceo Scientifico “Sereni” – sez. di Laveno, una Classe Terza dell’Istituto Comprensivo “G. Carducci” di Gavirate e una classe del Liceo Parificato Galileo Galilei.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Centro Promozione Legalità di Varese, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia e con la collaborazione della Comunità Pastorale di Laveno Mombello.
Dopo i saluti introduttivi del Sindaco di Laveno Mombello, che ha richiamato il valore e l’importanza della legalità non solo da parte di chi istituzionalmente ha il dovere di esercitarlo, ma di tutti i cittadini, il Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Laveno, il Prof. Marco Zago, si è rivolto agli studenti, ricordando loro che la risorsa fondamentale e la speranza nella lotta alla mafia e a ogni forma di illegalità è riposta proprio nei giovani e la Scuola deve essere in prima fila in questa lotta. Prima di cedere la parola all’Ing. Borsellino, il moderatore dell’Incontro, il Prof. Franco D’Arco, ha illustrato il percorso attraverso cui sono stati presentati agli studenti i contenuti dell’Evento, richiamando l’attenzione di tutti su un nodo fondamentale della questione: il rapporto tra mafia e politica, che l’ha resa tanto potente e longeva. Ha poi concluso, affermando che la lotta alla mafia – come hanno insegnato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – non la fanno solo i magistrati, ma tutti i cittadini nell’impegno di ogni giorno e innanzitutto nel rispetto della legalità e della Costituzione.
Un grande e caloroso applauso ha accolto l’Ing. Salvatore Borsellino al suo arrivo sul palco. Già dalle prime parole ha ricostruito, con accorata precisione la cornice entro cui è maturata la strage di via D’Amelio. La lista di politici eccellenti di cui la mafia voleva vendicarsi dopo la conferma definitiva delle sentenze in Cassazione del Maxiprocesso e, l’inconfessabile “trattativa” tra pezzi deviati dello Stato e Mafia a cui Paolo Borsellino si era opposto e per questo era stato ucciso cinquantasette giorni dopo Giovanni Falcone. Il discorso è scivolato poi sui ricordi personali e familiari, svelando un lato della personalità del giudice Borsellino che ha colpito profondamente gli studenti, accompagnati dai loro insegnanti, che ascoltavano quasi in religioso silenzio le parole del vecchio e stanco oratore, abbattuto a volte da così grandi tragedie, eppure ancora indomito e dialogante, soprattutto con i ragazzi ai quali ha aperto il cuore e gli affetti più cari. L’incontro si è concluso in un lungo applauso di commiato e di arrivederci.
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