Openjobmetis, tanta curiosità al “primo giorno di scuola”
Un buon numero di spettatori ha assistito al primo allenamento dei biancorossi, che si sono radunati a Masnago. In campo anche Bulleri, Maynor resta a guardare
Il piazzale del palasport di Masnago è quasi pieno all’orario stabilito, le 17 di un 12 agosto assolato ma senza canicola. L’orario in cui, ufficialmente, prende il via la stagione 2016/17 della Pallacanestro Varese che, nel bene e nel male, rimane uno dei richiami principali del nostro territorio, e non parliamo solo di sport. Non a caso nel parterre di Masnago si alterna qualche centinaio di persone lungo le due ore del primo allenamento dei biancorossi: c’è chi arriva in anticipo e se ne va alla fine, ce ne sono tanti che restano per qualche tempo, c’è qualcuno che mette il naso prima di salutare e promettere di farsi vedere a breve.
Intanto, sul parquet, la nuova Openjobmetis sta già destando curiosità. Il bel finale di stagione (managgia ai tedeschi e a quella coppa sfumata sul più bello), il ricambio ai vertici, il nuovo trust di tifosi, un consorzio consolidato, alcune interessanti “prese” dal mercato: sono tanti gli ingredienti capaci di richiamare interesse e di portare al palazzetto già un discreto numero di persone, molte delle quali hanno già sottoscritto uno dei 1.752 abbonamenti staccati a campionato ancora lontanissimo.
Sul campo i ragazzi di Moretti hanno prima completato un’infarinatura di preparazione atletica con Marco Armenise, poi sono passati a qualche esercizio con il pallone, anche per dare qualcosa da vedere al pubblico. Che si è trovato una sorpresa chiamata Massimo Bulleri con la maglia biancorossa («Solo per il precampionato, fino a quando non troverà un ingaggio. Ma sono contento che abbia accettato la mia chiamata» spiega il dg Coldebella), a dare una mano alla squadra e ad alleggerire il ritorno in campo di Eric Maynor.
L’americano, pezzo pregiato del mercato biancorosso fino a questo momento, è giunto in mattinata a Malpensa accolto da Max Ferraiuolo, si è vestito con la divisa da allenamento, ma è rimasto a riposo con il ghiaccio sul ginocchio operato, a scherzare con i fisioterapisti e a osservare il suo intrigante backup, il promettente 22enne serbo Avramovic che invece è già tirato a lucido.
Per il resto (anche perché mancano ancora Anosike, Johnson e Pelle) tanti volti noti – da Campani a Cavaliero, da Ferrero al neoacquisto Canavesi che è di qui – gli occhi curiosi del mitico Sandro Galleani e dello sponsor Rasizza, i flash dei fotografi e gli sguardi curiosi dei semprepresenti al palazzetto, i tifosi di lunga data abituati a (provare ad) azzeccare le caratteristiche di ogni giocatore fin ai primi palleggi. Con una domanda in testa: chi sarà la tanto attesa “ala piccola titolare”? Un quesito che Coldebella rimanda a breve giro di posta. Come a dire: l’attesa sta per finire, anche se la cortina di fumo stesa alla società è davvero fitta. Un’ipotesi affascinante è quella dell’ex Real Madrid, Tremmell Darden, americano di 34 anni nato a Inglewood, il sobborgo di Los Angeles dove giocavano i Lakers di Magic e Jabbar. Ma oggi come oggi è l’ennesima voce circolante e null’altro.
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