Passa la legge contro lo spreco alimentare promossa dalla varesina Gadda
La deputata Pd: "con il voto di oggi al Senato l’Italia si è dotata di una legge organica sul recupero delle eccedenze e sulla loro donazione per solidarietà sociale"
Il percorso per l’approvazione della legge sullo spreco alimentare si è concluso positivamente e la sua promotrice, la deputata varesina del Partito Democratico Maria Chiara Gadda festeggia il risultato raggiunto al Senato.
«Con il voto di oggi al Senato, manteniamo una promessa. L’Italia si è dotata di una legge organica sul recupero delle eccedenze e sulla loro donazione per solidarietà sociale – spiega la deputata -. Questa legge, di cui sono stata prima firmataria assieme a Massimo Fiorio e a oltre 120 deputati del Partito Democratico, raccoglie l’eredità dell’Expo Milano 2015, e si è arricchita nel tempo grazie alle proposte di legge degli altri gruppi parlamentari e al contributo del Parlamento, di tantissime associazioni del volontariato e della filiera economica, che desidero oggi ringraziare. Ringrazio la relatrice al senato, Sen. Bertuzzi, e il collega Sen. Vaccari, che hanno seguito l’esame al Senato». I CONTENUTI DELLA LEGGE IN SINTESI
«Evitare che quanto risulta in eccesso venga buttato via, è un bene per tutti – prosegue Gadda -, perché si limita la produzione di rifiuti, l’emissione di anidride carbonica, l’impiego di risorse naturali, e il consumo di suolo. Ma l’aspetto più importante è che prodotti buoni, perfettamente consumabili, possono essere destinati ai cittadini più fragili. Il dono è uno dei modi con cui si risponde ad un bisogno sociale, in cui il volontariato e le imprese che donano si assumono una responsabilità sociale nei confronti della collettività, e la legge è un ulteriore tassello, assieme agli altri provvedimenti votati da questo Parlamento, all’interno di un quadro più ampio di politiche di contrasto alla povertà».
Secondo Gadda «la legge stessa è un elemento di semplificazione, perché aiuta a chiarire il quadro normativo di riferimento e scrive “chi può fare, cosa, e con quali responsabilità”. I termini “spreco” ed “eccedenza” vengono definiti ed inseriti per la prima volta nel nostro ordinamento. La legge è articolata, e considera anche aspetti che in questi anni hanno creato difficoltà: abbiamo chiarito che il pane può sicuramente essere donato nell’arco delle 24 ore dalla sua produzione; si è ribadita la differenza tra la data di scadenza e il “termine minimo di conservazione” (la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”), e sarà possibile donare i prodotti confiscati, purché buoni e sicuri. Vogliamo che la donazione sia strutturale, quotidiana, ogni volta che si genera eccedenza – spiega la deputata Dem – e la via maestra è quella di togliere burocrazia inutile, come ad esempio la dichiarazione preventiva 5 giorni prima della consegna. Ora basterà un documento di trasporto, o un documento equipollente, in grado di consentire la tracciabilità del prodotto o una dichiarazione riepilogativa a fine mese, solo nel caso l’importo della donazione superi i 15.000 euro».
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