Fiab Ciclocittà fa pedalare la politica per una città più sostenibile
Alla fine della pedalata, Fiab Varese e il vicesindaco hanno raggiunto in piazza Repubblica l’assessore alla Mobilità Andrea Civati e fatte alcune proposte
Oggi Fiab Ciclocittà nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità ha fatto pedalare l’amministrazione comunale. «Il vicesindaco Daniele Zanzi è venuto con noi – spiegano i dirigenti dell’associazione, Beppe Ferrari, Leonardo Savelli e Mauro Segato – per discutere le nostre proposte “in loco”. Vogliamo una Varese più a misura di bici. I ciclisti urbani stanno aumentando anche qui, e niente aiuta a capire le loro esigenze quanto vedere la città con i loro occhi. A due ruote e senza motore».
I punti toccati dal giro sono stati quelli ritenuti strategici per i ciclisti urbani. Alla fine della pedalata, Fiab Varese e il vicesindaco hanno raggiunto in piazza Repubblica l’assessore alla Mobilità Andrea Civati e quella ai Servizi Educativi Rossella Dimaggio.
Al termine del giro l’associazione ha presentato una articolata scaletta di proposte all’amministrazione che vi elenchiamo:
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Zona stazioni: «L’attuale parcheggio per le bici nell’area della stazione della linea delle vecchie Ferrovie dello Stato andrebbe “rottamato” – spiegano gli attivisti Fiab – ma in generale tutta la viabilità dell’area andrebbe ripensata. La nostra proposta è di ridurre a 30km/h la velocità per le auto e “legalizzare” il passaggio pedonale diretto su strada tra la stazione delle ex Ferrovie Nord e il palazzo delle Poste: i sottopassi sono non funzionali per i ciclisti e per i pedoni».
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Corsie dei bus: «Una sagoma di bicicletta disegnata sull’asfalto aiuterebbe a rendere i ciclisti protagonisti, ricordando la loro presenza ed aumentando quindi la sicurezza».
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Segnaletica specifica: «Una segnaletica a misura di bicicletta può diventare anche un efficiente strumento di marketing turistico, soprattutto se si decide di puntare sul turismo di qualità, legato anche al piacere della bicicletta. Utile sarebbe, ad esempio, indicare scorciatoie ciclopedonali, per abbreviare i percorsi e avere a che fare il meno possibile con il traffico. Via Lazzaro Palazzi o via Masolino da Panicale sono solo due esempi. La segnaletica, però, dovrà essere associata a piccoli lavori di messa in sicurezza»
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Semafori dedicati: «Introdurre semafori differenziati per bici in punti di particolare necessità dal punto di vista della sicurezza: via Orrigoni verso la stazione e viale Aguggiari al bivio per l’Ippodromo sono solo due esempi dove un semaforo differenziato può essere decisivo».
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Scuole:
- Un parcheggio bici in ogni scuola, nello spirito dell’art. 230 CdS spesso dimenticato. La semplice “rastrelliera”, però, non basta: dovrà essere un punto ben progettato, che aiuti e invogli l’utilizzo da parte di genitori, insegnanti e studenti.
- La cultura della bicicletta va diffusa. Per questo, chiediamo una collaborazione con scuole e comune per avere una statistica di quanti ragazzi arrivano alla prima classe della scuola primaria senza essere capaci di andare in bicicletta.
- È necessario migliorare la viabilità intorno alle scuole: come quella dei plessi di via Manin, per i quali servirebbe una ciclabile di collegamento da viale Aguggiari.
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Bike Sharing: L’idea del servizio non può che trovarci d’accordo, ma stiamo parlando di un’opera nettamente migliorabile. Siamo a disposizione dell’amministrazione con la nostra conoscenza del mondo del ciclista urbano per trovare nuove soluzioni, che rilancino e potenzino il servizio.
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Zona pedonale via Rossini, via Donizetti, piazza Giovine Italia: chiediamo di consentire circolazione bici nei due sensi, nella consapevolezza di dover dare precedenza ai pedoni e di dover a nostra volta ridurre la velocità. I ciclisti urbani devono essere rispettosi.
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