Openjobmetis, qualificazione al millimetro in Champions League

Varese perde in casa 70-72 con il Benfica, ma il successo di 3 punti all'andata basta a passare il turno. Brividi sulla sirena: il canestro di Raivio è da 2 per pochi centimetri

basket openjobmetis benfica

Il piede di Derek Raivio sulla linea del tiro da tre punti, regala alla Openjobmetis una qualificazione alla Basketball Champions League rivelatasi un’impresa per la squadra di Moretti. Varese perde in casa di due punti, 70-72, e passa alla fase a gironi solo grazie ai tre punti di vantaggio dell’andata e a quei 3-4 centimetri della scarpa del play ospite a pestare l’arco dei 6,75 sull’ultimo tiro (foto sopra: Kangur indica il tiro da 2 / S. Raso).

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Openjobmetis – Benfica 70-72 4 di 33

Ma andiamo nel dettaglio per chi non c’era: Varese ha riacciuffato una partita che a meno di 3′ dalla fine vedeva il Benfica virtualmente qualificato (+5). A quel punto un rarissimo canestro di Maynor (o del suo gemello scarso) e i 2/2 di Eyenga e Johnson hanno raddrizzato le cose dando la parità con 8” da giocare. Lisbona ha cincischiato due volte sulla rimessa e ne ha avuto una terza a meno di 2” da giocare. A quel punto tutti si aspettano un fallo dal quintetto di Moretti (neppure in bonus), fallo che non arriva: così Raivio segna sulla sirena ed esulta, gli arbitri vedono bene e la prodezza non basta a mandare al supplementare la gara.

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Il piede di Raivio sulla linea del tiro da 3

Ricostruito doverosamente il finale da infarto (e coach Lisboa ha protestato come un matto senza rivedere le immagini), incassiamo il passaggio del turno della Openjobmetis – bene – in una serata che però lascia più di un timore ai tifosi. Onestamente, non ci aspettavamo un Benfica così duro a morire, credendo nella superiorità tecnica di Varese e di un’esperienza che quest’anno non fa difetto agli uomini di Moretti. E invece sono riemersi i tanti difetti visti in precampionato: sbavature nella costruzione dell’attacco, rimbalzi ceduti agli avversari (anche se il bilancio stavolta è positivo), tiri nati bene ma sbagliati da 2 e da 3, qualche palla persa velenosa.

Un mix che lascia un po’ di preoccupazione per il futuro, anche in una serata di festa. Certo, l’augurio è quello di non rivedere un Maynor così spompato e senza mira, con il suo vice Avramovic che non ha fatto meglio. Con i play così, Varese si è tenuta a galla con le ali e con la buona presenza dei pivot seppure a fasi alterne (Anosike bene nella prima metà, Pelle nella seconda) anche se i continui errori al tiro hanno permesso al Benfica di sorpassare e di avere anche qualche match ball in mano. Poi, l’ultimo sussulto varesino ha rimesso in piedi la baracca e Raivio ha sparato la sua cartuccia 4 centimetri troppo avanti, per fortuna.

COLPO D’OCCHIO – Pur senza regalare un pienone, il palazzetto offre una cornice più che dignitosa per l’esordio ufficiale in casa della Openjobmetis. Spiccano, dentro al palazzetto, la nuova collocazione degli stendardi celebrativi (sopra la curva Nord) e la “macchia rossa” degli associati a “Il basket siamo noi”, tutti con la nuova maglietta del trust.

PALLA A DUE – Di nuovo quintetto base previsto per Moretti che ha a disposizione l’intera squadra. Idem per Lisboa: le due partite ravvicinate non hanno creato eccessivi problemi a livello fisico, anche se un po’ di stanchezza è plausibile.

openjobmetis - Benfica 70-72
Grinta italiana

LA PARTITA – L’unico momento, sugli 80′, in cui c’è stata “luce” tra le due squadre è in avvio: Eyenga scatenato da 3 punti fa sperare in una serata tranquilla, ma già dopo pochi minuti il Benfica è lì attaccato e solo un canestro clamoroso di Cavaliero sulla sirena vale il +3 al 10′ (23-20). Si prosegue così, con il pubblico di casa che si interroga sulla prova negativa di Maynor e Johnson e applaude Ferrero (bravo) e i rimbalzi di Anosike. Si va avanti spalla a spalla, le triple di Soares vanificano un mini strappo varesino e all’intervallo è totale equilibrio, 39 pari.
Avanti così nel terzo in cui Pelle strappa consensi stoppando anche gli aerei in atterraggio a Malpensa. In attacco però Varese sbaglia troppo nonostante il risveglio ottimo di Johnson (53-54).

IL FINALE – Lisbona si affida all’ex canturino Hollis che evidentemente sente aria di derby. L’ala batte a ripetizione le difese di Kangur ed Eyenga e trascina i suoi sino al +5 con meno di 3′ da giocare. Sono brividi continui, anche perché il buon Pelle (preferito ad Anosike per le sue doti da… portiere) in lunetta è una sciagura (1 su 4). Eyenga però torna a saltare a rimbalzo al momento giusto: lui e Johnson non tremano ai liberi e pareggiano, poi il tiro di Raivio che non basta. 

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Settembre 2016
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