Il comunista Cerardi: “La riforma di Renzi è un favore all’ultradestra”
Il segretario del ricostituito Partito Comunista Italiano mette in relazione le modifiche alla Costituzione oggetto del referendum e le iniziative della destra radicale

Il Partito Comunista Italiano, sia a livello provinciale che cittadino, interviene sul referendum costituzionale che si voterà il 4 dicembre e presenta la propria visione della realtà attuale mettendo in relazione quelli che definisce «i rigurgiti xenofobi e autoritari dell’estrema destra e l’assist che la riforma targata Renzi-Boschi potrebbe offrire a queste forze».
Il ragionamento di Cosimo Cerardi, storico esponente del comunismo in città e in provincia, parte dalla puntata della trasmissione “Dalla vostra parte” di Rete 4 sul tema della gestione dei richiedenti asilo da parte del governo e che ha visto protagonisti alcuni esponenti del comitato “Basta profughi” lanciato da Matteo Sabba e Checco Lattuada, insieme ad alcuni esponenti della Lega Nord cittadina e alcuni sindaci.
In questo grande calderone si è ormai creato un brodo in cui c’è il neo-autoritarismo di Renzi con la sua riforma costituzionale e dall’altra la xenofobia della destra pronta ad approfittare di queste modifiche, nel caso in cui vincerà il sì. «C’è una crisi di civiltà di cui noi siamo profondamente preoccupati. Dire che la storia si ripete come farsa è poco, in questo caso è anche la tragedia – sotiene Cerardi. – Renzi non ha imparato nulla dagli errori del passato. In quella carta Costiuzionale ci sono tutti i presupposti politici per concepire un’altra economia e un’altra gestione della crisi che a lui non interessa».
«E’ fautore di interessi che non hanno condividono i valori espressi dalla nostra Carta. In questa situazione si innesca anche la spinta reazionaria e xenofoba che va disinnescata – prosegue – . Noi ribadiamo il nostro “no” fermo e convinto a questa modifica elaborata, tra l’altro, da una classe politica che non sembra essere in grado di fare quello che fecero i nostri padri costituenti dopo il ’46».
Infine torna sulla vicenda del comitato contro i profughi: «La vicenda di Busto, con il presidio nella trasmissione di Belpietro in piazza Plebiscito, è uno dei segnali che queste spinte reazionarie sono lì ad aspettare questa modifica alla costituzione. Anche se dicono di non essere d’accordo con Renzi, in realtà, sanno che da queste modifiche la destra si può rafforzare».
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