Quando il patron di Esselunga pescava a Brusimpiano

A Brusimpiano Bernardo Caprotti veniva da piccolo a trovare "la diletta zia Silvia", moglie del fondatore del Lanificio Thomas

Brusimpiano - Caprotti

(nella foto – tratta dal sito www.giuseppecaprotti.it –  indicata dalla freccia rossa, la mamma di Bernardo Caprotti, Marianne, con alcuni membri della famiglia a Brusimpiano nel 1925)

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C’è un fil rouge che lega Brusimpiano a Bernardo Caprotti, che questa mattina è stato salutato con una cerimonia privata nella chiesa di San Giuseppe a Milano.

Il piccolo borgo della Valceresio era da sempre nel cuore del patron di Esselunga, che in gioventù veniva spesso sulle rive del Ceresio a trovare la sorella di suo padre Giuseppe, “la mia diletta zia Silvia di Brusimpiano“, come scriverà nel suo celebre libro “Falce e carrello”.

Silvia Caprotti, scomparsa nell’agosto del 1994 all’età di 98 anni, aveva sposato l’inglese Ernesto Thomas, fondatore dell’omonimo lanificio ancora oggi in funzione sulle rive del Ceresio.

Quasi un destino quello che legò Silvia, proveniente da una famiglia che aveva creato la sua fortuna proprio grazie all’industria tessile, al suo Ernesto, che in breve tempo portò al successo il lanificio facendone la manifattura più importante della zona.

“E il destino della famiglia Thomas – si legge nella storia dell’azienda – si lega da subito con il territorio in un felice connubio: fioriscono insieme sia l’economia della zona, sia i successi del lanificio, gestito e amministrato dalla stessa famiglia Thomas e dai discendenti Ronchi per quattro generazioni”.

Nella bellissima villa degli zii in riva al lago, che sorge nella stessa proprietà dell’azienda e che ancora oggi è abitata, il piccolo Bernardo trascorreva lunghi pomeriggi spensierati, pescando e giocando.

Per questioni anagrafiche (e di classe sociale) non è facile trovare qualcuno che se lo ricordi bambino, ma tra gli anziani che si godono il sole sulle panchine dell’imbarcadero in molti lo ricordano ragazzo e poi giovane uomo.

Si vedeva spesso a Brusimpiano – racconta Renato Zolla – anche negli ultimi anni, quando già anziano veniva qui in occasione di cerimonie di famiglia o, più spesso, funerali”.

In riva al Ceresio Silvia Caprotti, la “zia di Brusimpiano”, ha trascorso tutta la sua vita e qui ha voluto essere seppellita accanto al marito, mancato nel 1965. Riposano in una semplice tomba di granito, nel piccolo cimitero che guarda il lago, a poche centinaia di metri dal loro lanificio e dal parco in cui giocava il piccolo Bernardo.

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Ottobre 2016
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