Una ricerca multidisciplinare sulla relazione tra malattie e D-Amino acidi

Si è concluso con risultati importanti il progetto “D-Amino acidi e patologie umane” dell’Università dell’Insubria e finanziato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus

ricerca su d amino acidi

Si è concluso il progetto “D-Amino acidi e patologie umane: un approccio multidisciplinare” coordinato dai professori Loredano Pollegioni e Giorgio Bono del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita (DBSV) dell’Università degli studi dell’Insubria e finanziato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus.

Il progetto è nato un anno fa con l’intento di aggregare gruppi di ricerca (anche clinici) attivi a Varese per affrontare lo studio del rapporto tra D-amino acidi e patologie umane attraverso un approccio multidisciplinare. La D-serina e il D-aspartato sono i due D-amino acidi che hanno maggiormente attratto l’attenzione dei ricercatori per il loro ruolo nella salute umana.

Il progetto ha prodotto risultati interessanti e di potenziale applicazione per la salute umana con ricadute sulla diagnosi e la terapia di varie patologie. Ad esempio, le ricerche hanno identificato il D-aspartato e la D-serina come un nuovo parametro per la diagnosi della malattia di Alzheimer: si è dimostrata una chiara correlazione tra i loro livelli nel sangue e lo stato di progressione della malattia in un numero significativo di pazienti, una evidenza che permetterà ora di proporre queste molecole come un nuovo e semplice biomarker in questa patologia.

Ma le scoperte non si fermano qui: sono stati riscontrati livelli alterati di D-serina e D-aspartato in regioni cerebrali di pazienti schizofrenici ed è stata condotta l’analisi morfo-funzionale dei neutrofili dal sangue di quattro pazienti di Alzheimer, con particolare attenzione alla concentrazione della citochina IL18 strettamente correlata all’aumento dei due D-amino acidi. E’ inoltre stato messo a punto un test molecolare per la ricerca di una mutazione in pazienti con sclerosi laterale amiotrofica nel gene daao, il cui prodotto  proteico regola la concentrazione di D-serina.

Le ricerche hanno permesso di accertare la rilevanza di D-serina e D-aspartato per funzioni e risposte che sono in relazione con funzioni complesse quali il dolore infiammatorio, il comportamento, etc. L’aspettativa è che gli studi effettuati possano catalizzare futuri sviluppi in questo interessante ambito della ricerca biomedica.

Infine, è stato attivato un sito web dedicato ai D-amino acidi, che sta ricevendo i contributi scientifici della comunità internazionale: www.d-aminoacids.com

Hanno partecipato al progetto: Loredano Pollegioni, Silvia Sacchi, Luciano Piubelli (Laboratorio di Biochimica – DBSV); Elena Bossi e Raffaella Cinquetti (Laboratorio di Fisiologia Cellulare e Molecolare – DBSV); Paola Campomenosi (Laboratorio di Genetica Molecolare – DBSV); Annalisa Grimaldi e Magda de Eguileor (laboratorio di Biologia degli Invertebrati – DBSV); Giorgio Bono e Marco Mauri (Unità Operativa di Neurologia e Stroke Unit– Azienda Socio Sanitaria dei Sette Laghi e DBSV); Michele Surace (Centro di Ricerca Interdisciplinare di Patologia e Chirurgia del Rachide e DBSV).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Ottobre 2016
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