Laborplast, l’impresa che da tre generazione fa rivivere la plastica

Nata nel 1958 dai fratelli Pariani, la società ha 36 dipendenti e crescerà nel 2017. A visitarla per il PmiDay di Univa la scuola Vidoletti di Varese

Tre generazioni fianco a fianco, ogni giorno, nell’impresa di famiglia. I nonni, fondatori nel 1958, i figli e i nipoti (il più “anziano” nato nel 1990). Proprio a loro, i più giovani, mercoledì mattina è stato affidato il compito di raccontare come nasce, cosa fa e dove vuole andare LaborPlast agli studenti della 3C della scuola media Vidoletti di Varese. La visita rientra nel progetto PmiDay di Univa, associazione degli industriali di Varese.

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Nata nel 1958 come “Fratelli Pariani” in un capannone di 60mq a Sacconago, frazione di Busto Arsizio, nel 1973 è diventata Laborplast. Con il crescere dell’attività, si è reso necessario un trasloco a Bienate, ma anche li lo spazio ha iniziato a scarseggiare. «Nel 2013 – raccontano Alessio e Mattia Pariani, terza generazione al lavoro insieme a Francesca, Nicolò e Davide – ci siamo trasferiti in questi nuovi spazi nell’area industriale di Sacconago. Si tratta di un’area di 10.000mq di cui 4.000 adibiti a capannoni». Ma la Laborplast, leader nazionale nella lavorazione di pvc da materiale riciclato, non sembra intenzionata a fermarsi.

«Vogliamo espanderci e abbiamo già in programma di acquistare un terreno di 9.000 mq». Una crescita che non vuole limitarsi alla produzione e all’allargamento dei capannoni. L’azienda oggi conta 36 dipendenti, ma la previsione è di arrivare a 40 nel 2017.

Sono pochissime le realtà imprenditoriali come la Laborplast in Italia. Fin dalla fondazione, la società si è concentrata sull’eco-sostenibilità e sul rispetto dell’ambiente secondo un principio semplice: “dove finisce tutta la pastica che viene prodotta?”.
I fratelli Pariani si sono quindi specializzati nella produzione di granuli e tubi con materiali riciclati che, oltre ad avere caratteristiche simili al pvc vergine, offrono un buon rapporto qualità/prezzo. Il mercato di riferimento dell’impresa bustocca è sia nazionale che estero, con una nave in partenza per l’Africa proprio in questi giorni.

«Il prossimo obiettivo – conclude Mattia – è quello di allestire in azienda un laboratorio per testare i prodotti. Oggi i test vengono effettuati da società esterne, ma entro febbraio speriamo di acquistare due macchine per farli direttamente noi. Questo consentirà a noi più autonomia e sarà garanzia di maggior controllo per i clienti».

 

Valeria Vercelloni
valeria.vercelloni@varesenews.it
Pubblicato il 16 Novembre 2016
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