Dagli scali la nuova città

Grande partecipazione nella prima giornata di workshop. Domani i lavori continuano con 5 architetti internazionali

Milano generica

Una grande platea la mattina, tavoli di lavoro gremiti al pomeriggio, tanta voglia di partecipare e dare il proprio contributo alla Milano che verrà. Ha preso il via oggi l’iniziativa “Dagli Scali, la nuova città”, il workshop promosso da FS Sistemi Urbani in collaborazione con il Comune di Milano e il patrocinio di Regione Lombardia in programma fino al 17 dicembre allo Scalo Farini, allestito appositamente per l’occasione.

Un evento pensato per immaginare la città di domani partendo dalla riqualificazione delle aree ferroviarie dismesse, che con la loro superficie complessiva di oltre un milione di metri quadri rappresentano una straordinaria occasione di ricucitura territoriale tra il centro e le periferie e una grande opportunità di sviluppo sostenibile della città.

Il workshop, che nella prima giornata ha visto la partecipazione di oltre 650 persone tra progettisti, istituzioni, esperti, stakeholder, associazioni e cittadini, avvia un più ampio percorso di ascolto, informazione e condivisione con tutta la città che porterà, entro l’estate, all’accordo tra FS Italiane, Comune e Regione Lombardia per la riqualificazione dei sette scali. Stamattina si sono aperti i lavori con gli interventi dell’assessore all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran, del presidente Franco Papa e dell’amministratore delegato Carlo De Vito di FS Sistemi Urbani e del presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolé.

L’assessore Maran ha definito la giornata, per affluenza, importanza dell’evento e grande partecipazione, “la Prima degli Scali”: “A questo workshop seguiranno numerosi eventi ed iniziative tra gennaio e febbraio per coinvolgere i cittadini – ha sottolineato l’assessore -. Milano si sta mettendo in gioco, c’è il potenziale per la più grande discussione pubblica della città da decenni a questa parte. Vogliamo che emergano idee e proposte in modo che la scelta che farà il Comune alla fine sia la più matura e condivisa possibile. Per fare in modo che grazie a questa rigenerazione e alla vitalità della città, se gli anni ’90 sono stati quelli di Barcellona e i duemila quelli di Berlino, il prossimo sia il decennio di Milano”.

“Per immaginare il futuro degli scali – ha aggiunto Carlo De Vito, ad di FS Sistemi urbani – abbiamo scelto cinque team guidati da cinque architetti. Sono multidisciplinari e dovranno costruire cinque visioni della città che saranno messe a disposizione dell’amministrazione comunale che rimane l’unica che dovrà decidere del futuro. Claudio De Albertis mi aveva spinto a fare questa operazione perché secondo lui era una cosa importante per la città ed era fondamentale che le ferrovie si impegnassero”.

“Riteniamo che questo sia un punto di partenza fondamentale – ha aggiunto il presidente di Fs Sistemi Urbani Franco Papa – l’apertura di un percorso che vuole essere partecipato”. Proprio per questo è stato anche aperto un sito web (www.scalimilano.vision) per ricevere suggerimenti e idee da tutti”.

Questa è una grande occasione per una trasformazione lungimirante della città, grazie al contributo delle sue energie e intelligenze migliori – ha aggiunto Lamberto Bertolé, presidente del Consiglio comunale – Il Consiglio Comunale vuole avere un ruolo attivo, da protagonista, guidare il percorso che porterà all’accordo e seguirlo con costanza, garantendo una effettiva e trasparente ricognizione delle esigenze e delle opportunità che la realtà offre, perché si tratta di una delle partite più rilevanti che l’amministrazione dovrà affrontare”.

Tanti i contributi di esperti e conoscitori della città, utili a tracciare il ritratto della Milano di oggi e di quella che verrà.

Il direttore del CRESME Lorenzo Bellicini ha raccontato di una metropoli in costante crescita demografica, con 131mila nuovi abitanti tra il 2008 e il 2015 e 170mila nuovi milanesi previsti nei prossimi 10 anni. Una città che in Europa è quinta per PIL e terza per PIL procapite dopo Monaco e Parigi, leader italiana per numero di startup e presenza di multinazionali.

L’amministratore delegato di Trenord Cinzia Farisè ha posto l’attenzione sull’importanza di trasporti pubblici integrati efficienti in una città e sulla grande occasione che offrirà lo sviluppo della rete ferroviaria grazie alla realizzazione della circle line.

Il presidente dell’istituto di ricerca MAKNO Mario Abis ha esposto i risultati di una prima indagine svolta tra gli stakeholder sul tema degli scali. Il processo che porterà alla loro riqualificazione, per gli intervistati, rappresenta un laboratorio dell’innovazione che deve essere condiviso e partecipato, oltre a prevedere diversi sviluppi a seconda delle singole aree.

Lisa Noja, delegata alle politiche per l’accessibilità del comune di Milano, ha evidenziato che la riqualificazione degli scali deve essere l’occasione per sperimentare una progettazione diversa per l’accessibilità anche per rendere gli spazi più accoglienti e belli per tutti.

Per Franco Sacchi, direttore Centro Studi Pim, il recupero delle aree ferroviarie dovrà confrontarsi non solo con i piani urbanistici attuali e in divenire, ma anche con progetti e politiche pubblico-private di investimento a Milano e nella città Metropolitana.

Gabriele Pasqui, direttore del dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, ha raccontato il percorso di ascolto e partecipazione con la città e i municipi svolto tra il 2013 e il 2014 dal DASTU su commissione del Comune di Milano, che rappresenta uno dei contributi utili per andare a definire le priorità nei vari scali.

Isabella Inti, presidente dell’associazione Temporiuso ha parlato dell’importanza degli usi temporanei degli scali per renderli aperti e fruibili per i cittadini, riempiendo gli spazi vuoti all’interno della città.

Con il presidente della fondazione Riuso per la rigenerazione urbana, Leopoldo Freyrie, il direttore del programma BUILD del centro di Architettura danese Mikkel Kragh e Roland Carta dello studio Carta Associés Architectes si è inoltre parlato delle trasformazioni urbanistiche che hanno visto una forte collaborazione tra pubblico in Europa, da Marsiglia a Londra, Barcellona e Copenaghen.

L’architetto e cofondatore di Architectural Systems Office Joseph Acebillo ha fatto un intervento molto interessante parlando delle regole da utilizzare nell’affrontare tematiche difficili come quelle in discussione.

Nel pomeriggio hanno preso vita i tavoli tematici. Esperti dei vari settori, stakeholder e cittadini hanno collaborato nella definizione delle priorità sotto 5 diverse declinazioni: “La città delle connessioni”, “La città delle culture”, “La città delle risorse”, “La città del verde” e “La città del vivere”. Un lavoro che già nella prima giornata ha prodotto interessanti spunti e proposte da parte di tutti i soggetti coinvolti.

I tavoli torneranno operativi domani, per tutta la giornata, con la partecipazione di 5 architetti di fama internazionale. Benedetta Tagliabue (EMBT), Francine Houben (Mecanoo), Stefano Boeri (studio SBA), Ma Yansong (MAD Architects) e Cino Zucchi (CZA), sabato mattina racconteranno quanto emerso dal workshop, daranno successivamente concretezza ai lavori dei tavoli realizzando elaborati e modelli che verranno presentati alla città a marzo 2017. Il programma completo dell’evento è disponibile su http://www.scalimilano.vision.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Dicembre 2016
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