Due romanzi per due siti Unesco varesini

La presentazione “Un lago e la sua montagna” dei romanzi di Andrea Ganugi e Raffaele Pugliese è organizzata per domenica 18 dicembre

Libri sui siti UNESCO

“Un lago e la sua montagna”. Due romanzi di ambientazione storica a Varese e Biandronno, nei paraggi dei rispettivi siti UNESCO Patrimonio per l’Umanità, raccontano un paesaggio unico per fascino e ricchezza ambientale e culturale.
A Villa Borghi di Biandronno (VA) domenica 18 dicembre alle ore 17.00 verranno presentati due romanzi (tra cui uno appena pubblicato) che raccontano – attraverso le vicende dei suoi protagonisti – ambienti e storia di due luoghi del nostro territorio che custodiscono entrambi un sito UNESCO Patrimonio per l’Umanità: Biandronno con l’Isolino Virginia e Varese con il Sacro Monte e i luoghi attigui. Ma la narrazione è strettamente collegata da quella stessa coesione ambientale che possono farci affermare che mai come in questo caso lago e montagna si rispecchiano l’uno nell’altra: lo scenario sembra non poter fare a meno dell’uno come dell’altra.

A presentare i due romanzi a Villa Borghi di Biandronno (saranno gli autori Andrea Ganugi per Lo strano caso del dottor Regazzoni, Romanzo indagine per pianoforte e orchestra tra Velate e Caversaccio (Macchione editore, 2016) e Raffaele Pugliese per La traversata del lago (Arterigere 2009), introdotti da Albino Ganna, assessore alla Cultura del Comune che patrocina l’evento assieme al Circolo culturale di Biandronno.

Ad accomunare i due racconti di Pugliese – docente di Geografia in un istituto superiore varesino e autore di diversi altri romanzi e poesie – e di Ganugi – giornalista pubblicista responsabile del Notiziario delle associazioni formato da stagisti del Corso di Scienze della comunicazione – è proprio la medesima passione per il territorio. Un luogo magico che hanno introiettato nonostante provengano originariamente da luoghi molto distanti (la Basilicata per il primo e la Toscana per il secondo, che comunque rimangono ben presenti nel loro vissuto), per poi provare l’irrefrenabile di condividere quel disincanto e quell’amore che provi quando visiti per la prima volta un posto che apprezzi e assapori proprio per la sua diversità dalle tue radici.

Una sorta di “Sindrome di Stendhal” la loro, che li spinge a rinarrare le meraviglie di tesori nascosti o perduti a chi li ha sempre avuti sotto gli occhi e forse proprio per questo fa più fatica a riconoscerli. Il Monte San Francesco sopra Velate, dirimpettaio storico del Sacro Monte di Varese ma colpito da una “dannazione della memoria”, e l’Isolino Virginia del lago sottostante, primo insediamento umano di una specie millenaria di pescatori, sono gli scenari simbolo della loro narrazione.
Un percorso senza alcuna presunzione, che però prima necessita di un percorso di apprendistato alla bottega di qualcuno più esperto, come anche il protagonisti di entrambi i romanzi fanno, Così come i loro autori che hanno attinto alla loro esperienza di appassionati lettori e ricercatori di documenti storici.

Anche Claudio, il giovane dottor Regazzoni del romanzo omonimo che si muove sulla montagna varesina esplorando luoghi celebrati e luoghi condannati all’oblio, e Amerigo, l’adolescente figlio di un pescatore del Lago di Varese protagonista de La traversata del lago, fanno il loro percorso di iniziazione alla vita imparando a specchiarsi e a riconoscersi in questi scenari dove l’uomo, impegnato in una dura lotta per la sopravvivenza da millenni, ha lasciato segni indelebili.
Segni che solo si farebbero sempre riconoscere da tutti, se ciascuno di noi avesse sempre la pazienza di togliere quella patina di polvere, deposta dai secoli, che spesso ce li cela, ingiustamente, ai nostri occhi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Dicembre 2016
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