Il sindaco scrive al Ministero: “L’esercito si addestri nel Parco delle Groane”

Il primo cittadino, Dante Cattaneo motiva così la richiesta: "La situazione di spaccio di droga è ormai insostenibile; insicurezza e disagio ormai non più tollerabili"

Dante Cattaneo

«Addestramenti dell’Esercito nel Parco Groane ultimo deterrente contro gli spacciatori». È quello che chiede con una lettera formale il sindaco di Ceriano Laghetto, Dante Cattaneo, che ha scritto una missiva al Ministero della Difesa. Obiettivo: combattere lo spaccio di sostanze stupefacenti nell’area verde che coinvolge diversi comuni del Saronnese. Di seguito riportiamo la lettera integrale del sindaco di Ceriano:

Gentili signori,

con la presente sono a sottoporre, alla vostra attenzione, la proposta di utilizzare le aree boschive del Parco delle Groane per attività di addestramento, con la presenza anche continuativa di personale militare allo scopo di rappresentare un efficace deterrente contro il fenomeno dello spaccio di stupefacenti che ha creato condizioni di insicurezza e disagio ormai non più tollerabili tra i residenti e i frequentatori di queste zone.

Questa è la terza lettera che invio nell’ultimo anno per denunciare la situazione di grave pericolosità che ormai da qualche anno investe il Parco delle Groane in particolare nel territorio del Comune di Ceriano Laghetto, sul quale sono insediate due stazioni ferroviarie della linea Saronno-Seregno di Trenord.

Come già ho avuto modo di illustrare nelle mie precedenti, ahimè rimaste di fatto senza alcun riscontro concreto, si tratta di aree boschive a ridosso di centri abitati, che sono diventate ormai quasi ad esclusiva disposizione di spacciatori di droga e tossicodipendenti, la cui presenza non solo impedisce la normale fruizione degli splendidi ambienti del nostro patrimonio boschivo, ma crea situazioni di degrado oltre che danni notevoli sotto il profilo ambientale, peraltro in un sito di interesse comunitario (Sic) che dovrebbe godere anche della tutela dell’Unione europea, ed è oggetto di devastazioni, abbandono di rifiuti ed incendi di natura accidentale o dolosa, ma sempre riconducibili a queste presenze indesiderate e pericolose sotto vari aspetti, all’interno dei nostri boschi.

Come se questo non bastasse, agli episodi di violenza nei confronti delle persone, con rapine, furti e molestie, si aggiungono anche danni procurati ad abitazioni e aziende della zona, con la necessità di interventi continui da parte di Forze dell’ordine. Un quadro inquietante, seppur parziale, della situazione, è stato riassunto nel reportage pubblicato sul quotidiano La Stampa del 17 aprile 2016 e poi ancora dai settimanali nazionali Famiglia Cristiana il 15 ottobre 2016 e L’Espresso il 29 novembre 2016, oltre che a vari servizi televisivi andati in onda sulle principali reti nazionali.

Di qui l’esigenza crescente di attivare forme di presidio del territorio straordinarie che, è ormai evidente a tutti, non possono essere garantite con le normali dotazioni d’organico delle Forze dell’ordine locali, alle quali va ancora una volta il nostro sincero ringraziamento per i continui sforzi profusi in una lotta che appare totalmente impari, sia per il numero di soggetti coinvolti, pochi carabinieri e pochissimi vigili per affrontare un “esercito” di spacciatori e delinquenti, sia, soprattutto, per la sproporzione tra lo sforzo e i risultati, quasi sempre vanificati da perversi meccanismi di “presunta Giustizia” che rimettono in libertà dopo poche ore anche soggetti illegalmente presenti sul territorio italiano, privi di fissa dimora e magari persino con precedenti penali specifici.

Ormai, tra i miei concittadini e in generale tra i residenti di queste aree, non è rimasto quasi più nessuno a credere ancora nell’efficacia delle normali procedure di controllo ed eventuale sanzionamento dei trasgressori.
Ormai sono sempre di più i cittadini convinti della necessità di “militarizzare” questa zona, almeno per un periodo sufficiente a tenere lontani in maniera continuativa spacciatori e tossicodipendenti e poterla così restituire finalmente alle persone per bene, che di certo non proverebbero alcun disagio nell’incontrare nel bosco personale militare con una divisa che rappresenta lo Stato, piuttosto che tossicodipendenti in stato di alterazione o delinquenti pluripregiudicati, spesso addirittura stranieri già espulsi, che minacciano anche mostrando armi, convenzionali e non. D’altra parte, giova ricordare che fino ai primi anni Novanta, in quest’area era attivo un ex-deposito di munizioni dell’Esercito italiano, con relativo servizio di sorveglianza militare.

Occorre un presidio costante e numeroso di militari per scoraggiare spacciatori e consumatori e allontanarli da queste zone. Si chiede un intervento eccezionale per portata e durata, come ultimo disperato tentativo di evitare che un’ulteriore larga fetta di territorio di questo Paese finisca nelle mani dei delinquenti e che altri cittadini vengano di fatto privati della libertà di poter utilizzare in tranquillità i mezzi pubblici, camminare verso la stazione, passeggiare nel parco, recarsi in visita al cimitero, luoghi improvvisamente diventati ad alto rischio per l’impossibilità di allontanare soggetti pericolosi, spesso già fermati, denunciati o addirittura condannati ma ugualmente lasciati nelle condizioni di portare pericolo ad altri.

Si chiede pertanto di attivarsi per utilizzare la vasta area boschiva del Parco delle Groane, attorno alle due stazioni ferroviarie nel territorio di Ceriano Laghetto, per attività di perlustrazione, pattugliamento, esercitazioni continuative, sul modello di quanto riferito dalle cronache nazionali a proposito del Parco di San Rossore-Migliarino (Pisa), concesso in uso alla Brigata paracadutisti Folgore per attività di addestramento.
Da parte mia, garantisco la massima collaborazione a livello comunale a sostegno dell’iniziativa che ritengo al momento l’unica reale e concreta possibilità per migliorare significativamente la situazione, stante i silenzi e la sostanziale inefficacia degli interventi finora adottati.

di
Pubblicato il 01 Dicembre 2016
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