“Imporre l’educazione a colpi di ordinanze è assurdo”
Zanotti, avvocato, non entra nel merito della bocciatura dell’ordinanza emessa dal sindaco di Roma Virginia Raggi, ma spiega perchè Casciago non vieterà i botti di Capodanno
«Fare ordinanze per imporre ai miei cittadini di essere educati mi sembra veramente un paradosso». È questo il commento di Andrea Zanotti, sindaco di Casciago, di fronte alla polemica sui divieti ai botti di Capodanno emessi in molti Comuni del Varesotto (da Gavirate a Luino, passando per Varese dove verrà firmato venerdì 30 dicembre).
A Casciago non ci saranno divieti. Non perchè l’amministrazione sia favorevole a petardi, botti e così via, ma per un motivo che il primo cittadino Zanotti spiega con chiarezza: «Di solito faccio ordinanze che so di poter far rispettare – spiega -. Mi dite come si può pensare di mandare i carabinieri a multare chi fa esplodere botti la notte di Capodanno? Quante sanzioni sono state comminate negli ultimi anni per chi ha violato divieti di questo tipo?».
Zanotti, avvocato, non entra nel merito della bocciatura dell’ordinanza emessa dal sindaco di Roma Virginia Raggi: «Non ho letto le motivazioni, ma quando ho saputo di questa decisione del Tar del Lazio, mi sono ricordato di una comunicazione giunta in Comune qualche settimana fa, mi pare dell’associazione produttori di fuochi d’artificio o qualcosa di simile, che diffidava le amministrazioni ad emettere ordinanze di divieto pena ricorsi per illegittimità: come è arrivata a me, quella comunicazione immagino sia arrivata anche agli altri cComuni».
«A me non è mai piaciuto sparare, non amo i petardi e non ne ho mai scoppiati. Credo che serva il buonsenso, più delle ordinanze – chiosa Zanotti -. È un problema di educazione: se so di poter creare fastidi a persone, animali o cose, evito di esplodere mortaretti, petardi o altre diavolerie simili. In più si lascia sporcizia e materiale inesploso, potenzialmente pericoloso. Ma da qui ad emettere un’ordinanza contingibile e urgente, a parer, mio, ne corre. Ripeto: imporre l’educazione a colpi di divieti e ordinanze è veramente assurdo».
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esprimo il mio dissenso dal pensiero dell’ ill.mo Primo Cittadino di Casciago.
Tralasciando discorsi prettamente animalisti, trovo che vietare i “botti” di fine anno sia una decisione che trova motivazioni sia civiche (i residui sporcano, inquinano, danneggiano ) che giuridiche (art. 659 c.p.).
Non mi sembra “assurdo” che un’amministrazione attenta al benessere dei propri cittadini cerchi in tutti i modi di evitare situazioni che possano mettere in pericolo la salute o la vita delle persone, in special modo quando a farne le spese potrebbero essere anche dei minori.
Capisco che sia difficile far rispettare l’ordinanza ma non provarci è facilissimo…