L’appello della Procura: “Basta insulti su Facebook a Laura Taroni”

L'appello del Procuratore Fontana ai cittadini al quale aggiunge la richiesta di non andare in caserma a denunciare morti sospette: "Le stiamo vagliando tutte"

«Non postate messaggi di odio su Facebook, non siamo certi che i figli di Laura Taroni non possano accedere ad internet». Il Procuratore Capo di Busto Arsizio Gianluigi Fontana si appella ai cittadini di astenersi dal continuare a pubblicare sulla bacheca dell’infermiera di Lomazzo commenti carichi di odio e violenza nei confronti della donna e di Leonardo Cazzaniga, suo compagno ed ex- medico del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Saronno.procura busto

Insieme al sostituto procuratore Maria Cristina Ria, al comandante della Compagnia dei carabinieri di Saronno Pietro Laghezza e al maresciallo luogotenente a capo del Nucleo Operativo Salvatore Carrà ha fatto alcune precisazioni e ha chiesto anche ai cittadini di non presentarsi in caserma a Saronno per denunciare morti sospette di parenti: «Stiamo vagliando i 30 casi rimanenti tra il 2011 e il 2012 e i casi del 2015 fino a quando il medico non è stato allontanato dal Pronto Soccorso – ha specificato – altri 44 casi sono stati già vagliati e quelli per i quali si è arrivati a formulare l’ipotesi di omicidio sono i 4 di cui si è ampiamente parlato».

Fontana ha voluto mettere alcuni punti in chiaro per sgombrare il campo da equivoci ed errori  che – a suo dire – sarebbero apparsi su alcune testate. Ha precisato che a Laura Taroni è addebitato un solo omicidio, per il momento, che è quello del marito Massimo G. mentre a Leonardo Cazzaniga sono addebitati i 4 omicidi in corsia e il concorso in quello ai danni del marito della Taroni.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Dicembre 2016
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