Riparte il progetto del terzo binario Rho-Gallarate

L'intervento di potenziamento della linea principale FS, bocciato in passato, è stato recepito dal Patto per la Lombardia firmato da Renzi e Maroni. Con alcune novità che riguardano tutto il territorio

Trenord Stazione Gallarate ferrovia

Riparte il percorso per realizzare il terzo binario della Milano-Gallarate, uno degli assi ferroviari più trafficati di Lombardia, tra treni internazionali, merci e convogli pendolari che trasportano decine di migliaia di persone al giorno.

L’intervento è stato recepito nel Patto per la Lombardia firmato – in extremis, appena alla vigilia del referendum e della caduta del governo – dall’allora primo ministro Matteo Renzi e dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. «Il costo totale dell’opera è di 402 milioni di euro e le risorse stanziate ammontano a 20 milioni di euro» ha spiegato, ad una riunione con i pendolari a Legnano, la consigliera di maggioranza Carolina Toia. «I restanti 382 milioni sono da stanziare nel bilancio 2017»

Le risorse stanziate, dunque, sono per ora sono solo una parte. Il progetto del terzo binario – che in realtà riguarda la tratta tra Rho (dove arrivano quattro binari da Milano) e Busto (dove c’è già un terzo binario per Gallarate, usato dai merci) – era stato già bocciato due volte, a seguito dei ricorsi di comitati locali preoccupati dall’impatto sulla fascia a fianco alla ferrovia. I dettagli del nuovo progetto predisposto da RFI non sono ancora conosciuti, anche se nel Patto per la Lombardia sono presenti alcune novità: si rinuncia ad esempio al cosiddetto “raccordo Y”, quel breve raccordo che si dovrebbe staccare dalla linea principale FS (a Nord di Legnano)  per connettersi a Busto FNM e alla linea per Malpensa (visibile nella foto sotto, in giallo).

«racbustoNel Patto per la Lombardia – spiegato il consigliere regionale Pd Alessandro Alfieri, come riporta Legnanonews non è più presente il raccordo Y ma un raccordo meno impattante che da Gallarate arriva a Malpensa passando per Casorate Sempione. Per questo sono stati stanziati 80milioni; gli altri 100 milioni devono essere reperiti da Sea e da fondi europei».

Il raccordo «meno impattante» è in realtà una vera e propria nuova ferrovia, quella dal T2 alla linea del Sempione Milano-Domodossola (con allacciamenti a Casorate Sempione direzione Nord e Gallarate direzione Sud, qui il tracciato), che insiste sui boschi del parco del Ticino e che ha già sollevato preoccupazioni a livello locale (con un attivo comitato casoratese) e non solo (si veda ad esempio l’intervento di Legambiente). È un progetto a cui Ferrovie Nord e Regione tengono molto, tant’è vero che è stato evocato più volte nei giorni scorsi, all’attivazione (poi rinviata, vedi qui) della nuova stazione Malpensa T2.

Nel corso dell’incontro a Legnano si è parlato anche dell’impatto locale, che ha sempre rappresentato un nodo rilevante, in particolare nel tessuto urbano di località come Canegrate, Parabiago e la stessa Legnano (e che -indirettamente – ha portato alle precedenti bocciature del progetto). Alessandro Alfieri ha spiegato tra l’altro che le richieste del Pd sono «che non passino i treni merci» (ma oggi la linea è tra le più trafficate anche per le merci, sul fondamentale asse del Gottardo e del Sempione) e «che ci siano interventi di mitigazione».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 14 Dicembre 2016
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