Traffico di coralli, la segnalazione da Gallarate si trasforma in sequestro

Arrivati da luoghi esotici, i rari animali venivano "smistati" appena fuori dall'area doganale: la denuncia dell'avvocato gallaratese Pietro Romano seguita dall'operazione di Forestale e Finanza

Pietro Romano coralli

Un traffico internazionale di coralli, specie protetta il cui commercio è vincolato a precise norme internazionali: per fermarlo sono intervenuti, all’aeroporto di Fiumicino, gli uomini della Forestale e della Guardia di Finanza, che hanno fatto scattare un sequestro preventivo.

Pietro Romano coralli

L’episodio è nato anche da una segnalazione dell’avvocato di Gallarate Pietro Romano, noto per tante iniziative diverse, ma conosciuto anche per la grande passione per il mondo degli acquari. «Mi sono accorto di questo contrabbando su Facebook, andando a vedere in particolare un’azienda di San Marino» ha spiegato Romano (che per la sua denuncia dice di aver subìto minacce di morte) introducendo il servizio di Striscia LA Notizia, il programma di Canale 5 con cui ha già collaborato (oltre che con le Iene).

L’inviato Edoardo Stoppa ha quantificato in 40 le spedizioni ricostruite, per «decine di tonnellate» di coralli, che sono (a dispetto dell’aspetto) non delle pietre ma dei veri organismi viventi, che crescono e mutano nel tempo. Il servizio di Striscia La Notizia si è concluso con le immagini del sequestro preventivo: due tonnellate di coralli vivi ed oltre 25mila esemplari di pesci tropicali (dati della GdF) in arrivo dall’Indonesia e da Singapore sono stati appunto sequestrati dalla Guardia di Finanza di Fiumicino e dal Corpo forestale dello Stato all’aeroporto romano. Il carico, del valore complessivo di 250mila euro, viaggiava con la necessaria documentazione doganale che avrebbe permesso l’importazione degli animali a San Marino, ma di fatto le spedizioni erano destinate all’Italia. Sei persone sono state denunciate, a vario titolo, per i reati di maltrattamento di animali, violazioni alle leggi e regolamenti inerenti l’importazione e commercializzazione di specie animali protette, e contrabbando aggravato.
necessita di autorizzazioni CITES, Guadia di Finanza e Guardia Forestale

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Dicembre 2016
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