Legambiente dice che sono cresciuti i pendolari sui treni ma si investe sulla gomma

treno ferrovia

“I problemi della linea ferroviaria tra Varese e Milano sono le soppressioni e ritardi”. Il succo del rapporto Pendolaria 2016 redatto da Legambiente sulle linee ferroviarie italiane, per quanto riguarda la tratta sul nostro territorio, è proprio questo.

Una situazione ben nota a chiunque prenda il treno a queste latitudini ma che, fortunatamente, non rientra tra i casi peggiori tra quelli fotografati su tutte le linee nazionali dal report di Legambiente.

Il capitolo lombardo del rapporto Pendolaria spiega che i pendolari lombardi nel 2016 hanno toccato quota 712mila, registrando una crescita dell’1,3% rispetto all’anno precedente e del 20% in 10 anni.

In Lombardia, dice sempre lo studio dell’associazione ambientalista, si muovono ogni giorno 2300 corse su 1920 km di rete ferroviaria, con un’età media del parco treni di 18,6 anni. Dei 461 treni presenti sul territorio, 336 sono elettrici, mentre 125 rientrano nella fascia più inquinante dei treni a diesel.

I dati del rapporto Pendolaria

La regione, inoltre, dai dati di Legambiente si posiziona tra quelle dove sono state applicate le più alte penali per non aver rispettato gli standard (puntualità, pulizia, numero di carrozze dei convogli ecc.) previste dai Contratti di Servizio, nei confronti dei gestori del servizio ferroviario: 10 milioni nel 2015, per un totale di 116 milioni in 15 anni.

Sulla rete della provincia di Varese Legambiente fa notare anche due importanti opere che viaggiano a rilento.

L’ARCISATE-STABIO

Da un alto c’è la nuova linea Arcisate-Stabio, per una lunghezza di 3,6 km, che rappresenta un’altra opera da realizzare e che permetterà di connettere l’esistente linea Varese-Porto Ceresio all’altezza di Arcisate, con il tronco ferroviario Stabio-Mendrisio. Proprio in quest’ultimo caso si prevede inoltre il raddoppio e la riqualificazione della tratta ferroviaria esistente Arcisate-Induno Olona (4,8 km) e la realizzazione di una nuova fermata al confine di Stato (loc. Gaggiolo nel Comune di Cantello).

Come noto, però, il cronoprogramma dei lavori è stato rispettato solamente sul versante svizzero dell’infrastruttura, tanto da permettere l’entrata in funzione, a fine 2014 dei primi treni Tilo per passeggeri.

La linea in questione si chiama S40, quella che diventerà la Varese-Mendrisio-Albate-Camerlata, ma che per il momento collega la stazione comasca a quella di Stabio, via Mendrisio. La frequenza delle corse nelle ore di punta è di un treno ogni trenta minuti tra Mendrisio e Stabio e ogni ora sulla tratta Albate-Como-Mendrisio, con un servizio che è accompagnato da un nuovo posteggio Park&Ride alla stazione di Stabio. Nel frattempo sul versante italiano i lavori dell’Arcisate-Stabio proseguono seppur con numerose e lunghe interruzioni. L’infrastruttura doveva essere terminata nel 2013, ma dovrebbe vedere la luce solo nel 2017.

POTENZIAMENTO RHO-GALLARATE

Tra le infrastrutture ferroviarie che procedono a rilento spicca il potenziamento della Rho-Gallarate, i cui lavori dovevano partire a fine 2012, ma a causa di errori nella procedura amministrativa il Consiglio di Stato ha bloccato il progetto.

Sostanzialmente – spiega il rapporto di Legambiente -, sono state riscontrate alcune differenze tra il progetto definitivo di impatto ambientale e quello preliminare. Il potenziamento della linea Gallarate-Rho prevedeva inizialmente, con il progetto del 2002, la realizzazione di un terzo binario in affiancamento ai due esistenti per un’estesa complessiva di circa 25 km. Successivamente è stato proposto di realizzare 4 binari, contrariamente a quanto richiesto dai Comitati locali. Il 16 dicembre 2013 si è svolta la Conferenza di Servizi istruttoria ministeriale sul progetto definitivo. La Regione Lombardia ha espresso con delibera del 24 gennaio 2014 parere favorevole al progetto con osservazioni e prescrizioni. Il tutto con ulteriori polemiche perché il progetto comunque andrebbe ad intaccare intere porzioni di territorio urbano e, stando alle previsioni attuali, senza vantaggi particolari per i treni pendolari che risulterebbero essere 144 su un totale di 444 convogli che transiteranno sulla linea. Recentemente è ripartito il percorso per realizzare il terzo binario della MilanoGallarate, uno degli assi ferroviari più trafficati di Lombardia, tra treni internazionali, merci e convogli pendolari che trasportano decine di migliaia di persone al giorno.
L’intervento è stato recepito nel Patto per la Lombardia firmato dall’allora primo ministro Matteo Renzi e dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Il costo totale dell’opera è di 402 milioni di euro e le risorse stanziate ammontano a 20 milioni di euro.

I Comitati locali e Legambiente però chiedono che venga potenziato il servizio attuale aggiungendo 2 carrozze per i treni particolarmente affollati (in particolare tra le 7 e le 8 del mattino) e cambiando tipologia di materiale rotabile. Inoltre viene proposto l’aggiramento dei centri abitati da parte dei treni a lunga percorrenza e dei treni merci, in modo da permettere al solo servizio pendolare di fermare in prossimità delle abitazioni. Il nuovo progetto infatti risulta dannoso per le opere richieste e non risolverebbe la vera priorità ferroviaria che ricade sulla tratta Gallarate-Milano, dove l’offerta è insufficiente.

Traendo le conclusioni sulla nostra regione Legambiente, per voce del presidente lombardo Barbara Megetto, spiega che:

In Lombardia il gap rispetto a linee suburbane e metropolitane resta ancora molto alto, mentre l’offerta di autostrade, inclusi i numerosi nuovi tratti in fase di realizzazione o in progetto, rimane preponderante, come in parallelo il tasso di motorizzazione, che nella Provincia di Milano è oltre le 582 automobili per 1.000 abitanti. Un dato che pone la Lombardia in contrasto con altre realtà europee: la popolazione della regione può essere confrontata con quella di Londra o con quella della Catalogna, dove si registrano tassi di motorizzazione rispettivamente di 328 e 480 automobili per mille abitanti.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Gennaio 2017
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