Migliaia di lettere ai multati dell’autovelox, poi il Comune ferma tutto

Soprattutto nella zona tra Gallarate e Malpensa 4000 le persone che hanno ricevuto l'invito a pagare o a dimostrare di aver già saldato. Dopo dieci giorni l'amministrazione ammette l'errore: "Non venite in Comune e per ora non pagate"

autovelox casorate sempione

“Invitiamo tutti i cittadini che nelle scorse settimane avessero ricevuto un avviso bonario con la richiesta di pagamento sanzioni (relative a verbali degli anni 2012 – 2013 – 2014) a non recarsi in Comune e sospendere ogni pagamento”.
Dopo dieci giorni di “assalto” al municipio da parte dei multati, il Comune di Casorate Sempione fa dietrofront. O meglio: congela il tutto, in attesa di comunicazioni più precise e puntuali. «L’errore si è generato nell’elaborazione del file elettronico dei verbali che risultavano non pagati. Niente a che vedere con l’accertamento dell’infrazione: è un’errore dell’Igea, che gestiva le multe» spiega il sindaco Dimitri Cassani.

Casorate è nota da anni per il gran numero di multe comminate dalla Polizia Locale con l’autovelox posizionato sul Sempione, la statale che attraversa l’abitato (e su cui vige il limite di 50 km/h, stabilito da Anas). Una vicenda che ha attirato molte critiche e che ha anche diviso la politica locale, con furioso botta-e-risposta per anni tra maggioranza e opposizione. Dopo il cambio della guardia in municipio, l’amministrazione di Dimitri Cassani ha sospeso i controlli di velocità sul Sempione, ma ha continuato nell’esazione delle multe (con ulteriore polemica con la precedente amministrazione di centrosinistra, vedi qui).

Per gli utenti della strada multati, il risultato comunque è questo: «quasi quattromila avvisi» inviate con lettera bonaria a casa degli automobilisti, che invitavano a pagare il dovuto o a dimostrare di aver pagato la sanzione precedentemente. «Mi hanno mandato la lettera, ho dovuto cercare la ricevuta messa chissà dove» è il refrain sentito da più parti. Con un’aggravante: «Invitano a pagare entro 15 giorni ma sulla lettera non c’è nessuna data di riferimento» spiega un multato (che peraltro – assicura- ha ritrovato la ricevuta del già avvenuto pagamento). In municipio – affollato di multati, accorsi per informazioni o per dimostrare di aver già pagato – si sono viste già nei primi giorni scene di tensione. «C’era una quota di persone che avevano già pagato: un 5% di errore tra 4000 lettere è un errore che ci sta» si giustifica il sindaco Dimitri Cassani. «Ma la maggior parte non aveva pagato. Abbiamo però verificato anche che c’era una discrepanza tra importo originario e quello indicato nella lettera: verificato questo errore, fatti controlli a campione, abbiamo capito che era un errore di eleaborazione del dato elettronico». A volte qualche centesimo, a volte persino di decine di euro. Quanto alla questione della data, l’amministrazione specifica che si tratta solo di un atto bonario, non di un atto formale (quindi datato) e «i 15 giorni sono solo un termine temporale per spingere a pagare».

In ogni caso: adesso l’amministrazione comunale fa marcia indietro, momentanea. “Sarà premura dell’Amministrazione comunale inviare nuova comunicazione con richiesta dell’importo corretto se dovuto” spiega l’amministrazione.
E chi ha già pagato, magari spaventato dai tempi da rispettare? “Per coloro i quali avessero già effettuato il pagamento degli importi indicati nell’avviso ricevuto, verrà eseguita immediata ed opportuna verifica per valutare la correttezza del dato comunicato ed ove si dovesse riscontrare una difformità dello stesso, si procederà ad effettuare il rimborso delle eventuali somme versate ma non dovute”. In ogni caso, va notato bene: non è una sanatoria, le pratiche sono solo momentaneamente “congelate”. La maggior parte delle multe risalgono al biennio 2012-2013: «Partiremo subito a verificare il 2012, entro febbraio-marzo manderemo le comunicazioni».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 24 Gennaio 2017
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