Lega Nord: “Manifesti discriminatori? Sentenza distorce la realtà”

L'onorevole Grimoldi interviene sulla sentenza dei manifesti che definivano "clandestini" i richiedenti asilo: "In Italia due terzi sono stati riconosciuti come clandestini"

onorevole paolo grimoldi lega nord

«La sentenza del giudice della prima sezione civile del tribunale ordinario di Milano, che ha condannato un manifesto a Saronno della Lega Nord “per il carattere discriminatorio e denigratorio dell’espressione clandestini“, è una sentenza che distorce la realtà». Lo dichiara l’onorevole Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda-Lega Nord, dopo la sentenza del Tribunale sui manifesti usati a Saronno nel 2016 che definivano “clandestini” i richiedenti asilo: “In Italia due terzi sono stati riconosciuti come clandestini”.

«Dei 181 mila immigrati approdati in Italia nello scorso 2016, secondo i numeri forniti dal ministero degli Interni, appena un migliaio erano siriani in fuga dalla guerra e di questi 181 mila solo due terzi, circa 123mila, hanno presentato domanda di asilo, mentre quasi 60mila non l’hanno nemmeno presentata confermando nei fatti di essere irregolari – spiega Grimoldi -. Delle 123 mila domande di asilo presentate ben il 56% sono state respinte, confermando lo status di irregolari e dunque di clandestini di circa 65mila immigrati cui si aggiungono i 60mila che non hanno presentato la domanda: in tutto 125mila clandestini su 181mila. Oltre due terzi. Non solo, delle 123 mila domande esaminate solo il 5% dei richiedenti asilo ha ottenuto il riconoscimento dello status di profugo mentre un altro 35% ha ottenuto una protezione sussidiaria, per ragioni umanitarie o di salute, pertanto non si tratta di profughi ma di immigrati temporaneamente accolti. Pertanto alla luce di questi numeri, con più di 125mila immigrati clandestini sui 181 mila arrivati in Italia nel 2016, e appena un 5% di loro riconosciuti come profughi, non comprendiamo dove si riscontri il carattere discriminatorio o denigratorio dell’utilizzo del termine clandestini quando due terzi di loro, come verificato dalle commissioni giudicanti, sono appunto dei clandestini. Pertanto noi andremo avanti a definirli tali».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 23 Febbraio 2017
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