Seicento scout rinnovano la promessa in piazza San Giovanni

I gruppi attivi in città che fanno parte dell'Agesci si ritroveranno domenica per ricordare il loro fondatore Robert Baden Powell e per i 100 anni di fondazione dello scoutismo bustocco

scout

Domenica 26 febbraio piazza san Giovanni farà da sfondo ad un importante evento in occasione del centesimo anniversario di fondazione dello scoutismo cattolico bustocco.

Alle 14 i gruppi Scout Agesci Busto Arsizio 1, 3, 5 e MASCI si ritroveranno per rinnovare la promessa scout nel cuore della città. Circa seicento i giovani che non mancheranno alla manifestazione, nella giornata in cui ricordano il loro fondatore Robert Baden-Powell e la moglie Olave.

La storia dello scoutismo bustocco

Gli scout, come tutti i movimenti giovanili, sono insofferenti alle celebrazioni, guardano avanti; ma ogni tanto, come quando si va in montagna, ci si volge indietro a guardare il sentiero percorso. Questa volta è un sentiero lungo cento anni.

Lo scoutismo è stato ideato da un generale inglese ma venendo da una cultura anglicana, pur essendo permeato da una grande spiritualità, non fu subito accettato negli ambienti cattolici; solo alcuni anni dopo la prima esperienza del 1907, fu accettato prima in Francia e Belgio e infine in Italia; l’ASCI (associazione scautistica cattolica italiana) fu fondata nel 1916, quando un’altra associazione, il Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani, aconfessionale, già era operante.

La stessa sequenza si svolse a Busto; nel 1915 iniziò l’attività un gruppo (Reparto di esploratori) associato al CNGEI e nel 1917 nacque un secondo reparto affiliato all’ASCI.

Nel 1928, quando il regime fascista emanò una legge che aboliva le attività scout per favorire l’Opera Nazionale Balilla e l’ASCI la prevenne invitando i gruppi esistenti ad autosospendersi, gli scouts cattolici erano già più di ventimila. Dopo la Liberazione l’ASCI rifiorì e anche a Busto, addirittura sul finire del 1944, grazie ad un prete coraggioso (don Romano Cesana) e ad alcuni ragazzi tra i quali un certo Gian Pietro Rossi (poi divenuto sindaco e senatore) fiamme e guidoni ripresero a sventolare liberamente.

Con fasi alterne e non poche difficoltà, il cammino degli scouts continuò e raccolse sempre più adesioni e consensi; iniziò l’attività femminile un gruppo dell’AGI (associazione guide italiane) che nel 1974 si fuse con l’ASCI fondando l’attuale AGESCI. Al gruppo Busto A.1 (attestato in centro) si aggiunse il Busto A.3 (che divenne uno dei più numerosi d’Italia) e infine il Busto A.5 attestato a Brughetto/PIME; si formò anche un gruppo di adulti scout con un proprio progetto formativo ispirato al modello giovanile, il MASCI.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Febbraio 2017
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