Anosike regge l’urto di Fesenko, brillano Maynor e Ferrero

Ottima prova collettiva per i biancorossi, ma l'asse play-pivot è determinante mentre l'ala guida la carica dopo l'intervallo

Openjobmetis - Ea7 Milano 82-98

JOHNSON 6 – Non replica lo show mostrato con Pistoia e, anzi, gioca a intermittenza: qualche lampo ottimo, qualche passaggio a vuoto soprattutto dall’arco (1/5), dove dovrebbe andare a nozze. Sufficiente, ma non di più, perché ha quattro perse sulla coscienza e zero rimbalzi all’attivo.

ANOSIKE 7,5 (IL MIGLIORE) – Aveva uno dei compiti meno facili, contenere il panzer ucraino Fesenko, totem d’area dotato anche di buona tecnica. OD, ex di turno, ha fatto il suo lavoro nel migliore dei modi, reggendo l’urto in difesa (4/10 per Fesenk), segnando 19 punti con percentuali eccellenti (8/10) e cedendo qualcosa a rimbalzo, senza però che ciò abbia intaccato una prestazione da applausi.

MAYNOR 7,5 – Prestazione da leader: liberato da particolari incombenze difensive grazie all’uso (non continuo ma sapiente) della zona, il play biancorosso sciorina un basket da lustrarsi gli occhi. Un dato su tutti: 9 assist a fronte di una sola palla persa (rapporto che per un regista è sempre fondamentale), pur contro califfi come Ragland e soprattutto Green, specialista nei “furti”. E poi, due o tre serpentine vincenti in area e una tripla assurda che è stata un colpo da KO.

PELLE 6,5 – Quando Anosike va in panca a rifiatare, Caja trova una validissima alternativa nell’antiguano. Varese, con lui in campo, perde ovviamente in solidità (e contro Fesenko è un problema) ma guadagna in rapidità e atletismo, così l’ucraino può essere attaccato sotto il proprio canestro. Bravo Norvel a non staccare mai il cervello.

BULLERI 5 (IL PEGGIORE) – Unica nota negativa della serata: Caja lo utilizza per dare fosforo alla squadra quando Maynor si siede (come contro Pistoia), ma stavolta il Bullo gira a vuoto. Due falli e due palle perse appena entrato, un libero sbagliato, fatica in difesa. Giornata “no”.

CAVALIERO 6 – In campo senza grande continuità, in uno dei palazzetti dove è stato “padrone di casa”, gioca senza infamia e senza lode fino a quando sfrutta al meglio un pallone chiave. Triplone centrale e Avellino che va al tappeto.

KANGUR 6,5 – Non tira mai, neppure ci va vicino, però in difesa fa eccome il proprio dovere, riuscendo anche a limitare gli avanzamenti-bulldozer di Fesenko. Calamita per i rimbalzi: quando cade un pallone, lui c’è. La pausa, forse, gli ha fatto bene.

FERRERO 7,5 – Non sappiamo cosa abbia bevuto per rinfrescarsi nell’intervallo, ma ne vogliamo anche noi un barile. Letteralmente indemoniato al rientro dagli spogliatoi, dà l’esempio ai compagni ed è protagonista principale del break che gira le sorti della partita.

EYENGA 6,5 – Chissà perché non riesce ad avere il senso della misura: forza alcune conclusioni in un modo che farebbe perdere la pazienza a Ghandi. Poi però è determinante sulla zona, con ben 6 palle recuperate, e alla fine trova anche guizzi importanti per muovere il punteggio.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Marzo 2017
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