Baraldi: “Al Varese con l’entusiasmo di quando gioco a pallanuoto”

Campione delle piscine e nuovo presidente biancorosso: Fabio Baraldi si è insediato ufficialmente. Ecco come cambia l'organigramma. Taddeo: "In tre settimane salderemo i debiti"

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Non sappiamo se sarà un grande presidente, ma di sicuro è un presidente grande. Fabio Baraldi, visto da vicino, è un vero colosso come si conviene a chi gioca ad alti livelli a pallanuoto: spalle larghe che, ci si augura, lo aiutino anche nella nuova avventura sulla tolda di comando del Varese Calcio dove la tempesta si è appena placcata. La società riparte proprio da lui, da un uomo d’acqua, per aggiustare le spaccature emerse nei mesi recenti e per ritrovare la coesione necessaria per dare l’assalto alla promozione in Lega Pro. Che – promettono i dirigenti vecchi e nuovi – sarà un grande obiettivo ma non un’ossessione: se non sarà quest’anno, si riproverà nel prossimo torneo.

La prima parola d’ordine di Baraldi, ma anche di Taddeo e Basile – i soci che lo hanno coinvolto – è proprio “programmazione”, a breve, medio e lungo termine. Per questo il Varese si è dato una rinfrescata anche a livello organizzativo e azionario: l’80% della nuova maggioranza è ora detenuta dalla ForVa, società (creata da Taddeo e Basile) il cui 60% è ora di Baraldi mentre il restante 40% è di Taddeo e Basile. Immutato invece il 20% che fa capo alla minoranza; Ciavarrella e Rosa restano fuori dal consiglio di amministrazione dove però, in loro nome, ci sarà l’avvocato Giuseppe Armocida. Se Baraldi sarà presidente, Taddeo torna a fare il vice con Basile che da amministratore unico ritorna a direttore generale: il CdA, oltre ad Armocida e al confermato Franco Colombo, ospiterà anche un uomo e una donna espressione della tifoseria, e cioé Veruschka Guerra ed Enea Merchiorri.

I TRE STEP DEL PRESIDENTE

Tocca proprio a Baraldi, introdotto da Aldo Taddeo, parlare dei tre passi che la società dovrà fare nel breve, medio e lungo periodo. «Parlo di obiettivi e non faccio proclami – spiega Baraldi – vogliamo far diventare il Varese una realtà duratura e solida ma con i passi giusti. Abbiamo chiesto a Bettinelli di andare in Lega Pro, ma se non accadesse rifaremo la D l’anno venturo; quando faremo la Lega Pro, proveremo a salire e consolidarci in B. Ce l’ha fatta la squadra della mia città, il Carpi, può farcela il Varese. Intanto ringrazio Basile e Taddeo che in breve tempo mi hanno fatto appassionare a questo progetto».
Il neo-presidente non svela altri particolari di come è avvenuto l’aggancio con il mondo biancorosso, salvo rivelare di essere stato in trattativa con altre piazze prima di conoscere i soci di maggioranza. «La mia, con il Varese, è una storia d’amore e voglio tenerla un po’ protetta. Io, Aldo e Paolo abbiamo trovato sinergie condivise, la loro onestà è stata determinante per far scoccare il colpo di fulmine».

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IL RUOLO DEL PRESIDENTE

Fabio Baraldi, come è noto, gioca ad altissimo livello a pallanuoto, disputa la Serie A con la Canottieri Napoli ed è stato azzurro sfiorando anche la convocazione alle Olimpiadi («per ora non sarò direttamente a Varese perché voglio onorare il contratto con la Canottieri, dove mi trovo molto bene. Più avanti vedremo, con la priorità che va alla mia famiglia» dice tra l’altro). A chi gli chiede cosa porterà della pallanuoto all’interno del Varese, Baraldi risponde: «Non entrerò mai negli aspetti tecnici-calcistici perché quello non è il mio ruolo e non sono in grado di farlo. Posso però portare i principi della pallanuoto: i sacrifici, la reazione nei momenti difficili, gli stimoli per fare cose nuove. Voglio emozionarmi facendo sport con lo stesso amore con cui scendo in piscina ogni giorno».

TRE SETTIMANE PER RIPIANARE

Pochi, nel corso della serata di Villa Porro Pirelli, i riferimenti “monetari”, con Baraldi che ha smentito di voler mettere 5 milioni in tre anni, garantendo però una quota in base alle necessità della società. Di certo però, il Varese ha iniziato a saldare i debiti a partire dagli stipendi dei calciatori come vi abbiamo anticipato QUI. «Anche con i fornitori abbiamo già iniziato a coprire le mancanze, altri li incontreremo in questi giorni e credo che nel giro di tre settimane ci porteremo alla pari» spiega Aldo Taddeo, che continuerà a sovraintendere l’area amministrativa ed economica. La presenza di un rappresentante di Macron, azienda fornitrice di abbigliamento sportivo che aveva – giustamente – battuto cassa, è altro segnale positivo in questo senso.

IL SOLLIEVO DI BASILE

Tra gli interventi anche quello di Paolo Basile che ha traghettato il club nelle ultime settimane e ora tira un metaforico sospiro di sollievo. «Sono dispiaciuto per città e tifoseria che hanno passato momenti burrascosi, però stavamo lavorando per portare la società a quelle potenzialità che il Varese deve avere. Non abbiamo rilasciato dichiarazioni per qualche tempo ma c’era la necessità di completare le questioni tecniche. Ora sono felice: abbiamo coinvolto Fabio che ha passione, entusiasmo, competenza e modo di interpretare lo sport che lo rendono la persona giusta per la nostra squadra. Alla fine del campionato mancano otto giornate: sono certo che mister e squadra daranno tutto per vincere il campionato, altrimenti ci riproveremo l’anno venturo». 

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Marzo 2017
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