Migranti, sotto il Monarco la sfida vincente dell’accoglienza attiva
Il sindaco Cavallin e il consigliere delegato Cecilia Zaini spiegano come è stata affrontata in questi mesi l'emergenza profughi: “Attenzione e solidarietà, umanità e rispetto delle regole"
“Un’accoglienza attiva, che punti ad un’integrazione seria, nel rispetto delle sensibilità di tutti ma ben focalizzata sulla portata storica della sfida che ci troviamo davanti”.
Così il sindaco di Induno Olona, Marco Cavallin, e il consigliere delegato Cecilia Zaini, sintetizzano l’esperienza di accoglienza e gestione dei venti richiedenti asilo che da circa due anni vivono in paese.
“Venti profughi accolti a Induno Olona in questi mesi fanno del nostro comune uno di quelli più disponibili della provincia di Varese nel fronteggiare l’emergenza migranti che sta coinvolgendo sempre più massicciamente l’Italia. Un’apertura gestita però con equilibrio e rispetto della comunità e delle sue diverse sensibilità”, spiegano sindaco e assessore.
Il tetto massimo del due per mille del totale della popolazione, stabilito per quantificare il numero di richiedenti asilo che possono essere accolti in ogni paese, è infatti soddisfatto da oltre due anni a Induno senza clamori né disagi da parte della popolazione residente, che anzi si è resa conto solo negli ultimi tempi della presenza in paese di questi ospiti, poiché è stato possibile utilizzarli nel disbrigo di alcune incombenze di pubblico interesse, come la pulizia delle aree verdi del centro, lo svuotamento dei cestini, la piccola manutenzione del patrimonio comunale.
“Una possibilità di rendersi utili significativa e positiva soprattutto per loro – commenta soddisfatto il sindaco Marco Cavallin, che insieme a Cecilia Zaini ha sviluppato il progetto – grazie al fatto che la normativa prevede la possibilità di utilizzare la forza lavoro di queste persone, ma anche grazie alla disponibilità dell’Ufficio Tecnico comunale guidato dal geometra Walter Bardelli e di tutti i suoi collaboratori, dell’associazione Balafon presieduta da Seydou Konate, che gestisce i ragazzi, della San Vincenzo con la sue presidente Mariarosa Mazzoni, che ci sta dando una mano preziosa nella gestione ordinaria di queste persone”.
Sulla buona riuscita del progetto ha inciso molto anche la disponibilità dei ragazzi stessi che pur non essendone obbligati, si sono messi a disposizione della comunità che li ospita adoperandosi a svolgere lavori umili con entusiasmo.
Il consigliere delegato Cecilia Zaini spiega i dettagli dell’operazione: “Tra i luoghi indunesi in cui, con molta discrezione ed efficenza, i profughi con cadenza quotidiana prestano il loro servizio ci sono stati nei giorni scorsi i cigli di via Jamoretti, il parcheggio di via Foscarini, il portico di via Porro, le vie Ferrarin, Passerini e Monte Generoso, la scalinata delle scuole di via Croci; i turni sono attualmente calendarizzati fino alla fine di marzo: i ragazzi a gruppi di cinque si occupano di varie parti del paese, anche le più periferiche”.
“L’Amministrazione indunese – prosegue Zaini – retta fino al 2014 da Maria Angela Bianchi e oggi da Marco Cavallin, ha scelto da subito con convinzione di affrontare di petto questo tema: ha raccolto la sfida di offrire un’accoglienza attiva, che punti a un’integrazione seria, nel rispetto delle sensibilità di tutti ma ben focalizzata sulla portata storica della sfida che ci troviamo davanti”.
“Abbiamo risposto ‘presente’ sia quando a chiederci una mano fu il ministro Maroni anni fa, poi con Alfano e oggi con Minniti, a dimostrazione che il nostro non è un approccio ideologico al tema – commenta Cavallin – ma il fatto di essere disponibili a fare la propria parte non deve essere disgiunto dalla considerazione che il fenomeno va gestito e regolamentato, perché non ci può essere un’accoglienza smisurata e indistinta. Però quella che si può offrire, va offerta con convinzione e spirito solidale”.
L’ospitalità ai richiedenti asilo è pagata dallo Stato e una recente disposizione di legge ha disposto inoltre che per ogni profugo accolto il Comune riceverà 500 euro: per Induno Olona lo stanziamento straordinario ammonterà dunque a ben 10mila euro. “Questi soldi saranno utilizzati per azioni di solidarietà sociale – spiega il sindaco – in modo che ne potranno beneficiare tutti gli indunesi residenti, chiudendo idealmente un circolo solidale che ci rende orgogliosi della nostra comunità”.
Il buon funzionamento della rete di accoglienza indunese è frutto della collaborazione di diversi soggetti, e il tema sarà presto portato anche nelle scuole, tramite un progetto appoggiato anche dalla Parrocchia.
Accoglienza e sicurezza, però, devono procedere di pari passo: “Non cala l’attenzione dell’Amministrazione sul fronte della sicurezza, laddove l’immigrazione irregolare può creare problemi o semplici timori nella popolazione residente: di recente, proprio dopo la mia richiesta le Forze dell’Ordine hanno effettuato un controllo nello stabile di Villa Castiglioni, dove da tempo erano segnalati sospetti movimenti notturni. L’ispezione ha portato alla luce la presenza di un esiguo numero di occupanti abusivi, uno solo dei quali peraltro sprovvisto di regolare permesso di soggiorno in Italia: non criminali, insomma, ma persone povere”.
“Attenzione e solidarietà, umanità e rispetto delle regole: così Induno vuole gestire il tema dell’immigrazione – conclude il sindaco – siamo davanti alla storia, possiamo scegliere se esserne attori oppure spettatori che si voltano dall’altra parte o peggio erigono muri. Noi stiamo tra chi si adopera per gestire la situazione perché così si tutela il bene di tutti”.
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