Via Vigano, Rfi assicura: “Fine dei lavori entro fine marzo”
Lo comunica Rfi, assicurando che manca dunque poco alla conclusione del rafforzamento del muro di contenimento del sottopasso ferroviario
Via Vigano, entro fine marzo la fine dei lavori.
Lo comunica Rfi, assicurando che manca dunque poco alla conclusione del rafforzamento del muro di contenimento del sottopasso ferroviario per cui è stata necessaria la chiusura della via che collega la contrada dove vivono 8 famiglie a via Gasparotto, interessata a sua volta da alcuni lavori.
Proprio nella mattinata di martedì 28 marzo abbiamo ricevuto la lettera del legale di una delle persone che abita nella contrada di di Gazzada Schianno, bloccata da 5 mesi.
Questa è la lettera spedita a VareseNews dall’avvocato Giuseppe Mantica,
Quali verità per la via Vigano di Gazzada?
Per quel che più preme, gli abitanti della contrada chiedono quando sarà riaperto l’unico accesso stradale pubblico di collegamento alla provinciale di via Gasparotto, chiuso da 5 mesi per dei lavori di sistemazione dell’intonaco del brevissimo sottopasso ferroviario. Da allora i residenti sono stati costretti a transitare lungo un percorso campestre ricavato in buona parte su un terreno il cui cancello è stato aperto e senza marciapiedi ed alcuna illuminazione: il buio invernale, le piogge e qualche nevicata hanno reso spesso impraticabile il cammino, soprattutto per i giovani che devono prendere i mezzi pubblici e che ben che sia andata, per mesi, si sono fatti luce con il telefonino azzardando di rientrare a casa la sera o di uscire in primo mattino. Questo percorso alternativo è tutt’altro che agevole diversamente da come viene ritratto dalla segnaletica che lo fa sembrare lineare. Da qui sorgono i quesiti verso l’amministrazione comunale, il sindaco è apparso su un noto quotidiano locale, due mesi orsono, come se fosse irato contro le Ferrovie e prodigo di attenzione sul caso (“durante un controllo in bicicletta mi sono resa conto dei calcinacci”). Viceversa, stando alla documentazione acquisita in sede di accesso, risulta che la caduta dei calcinacci era stata segnalata dai residenti e che la chiusura era stata chiesta dalle Ferrovie prima con telefonata e poi con posta elettronica, quindi il Sindaco ha ordinato la chiusura di via Vigano per il periodo di un mese. Seguiva, però, la sibillina conclusione del provvedimento espressa nella dicitura “e comunque sino al termine dei lavori”. Chi dirà perché da un mese si sia giunti a cinque mesi e non si vede ancora la conclusione del lavori? Forse non il Sindaco al quale da tempo sono stati chiesti gli atti di controllo sui lavori e sulle attività, e di rapporti con le Ferrovie per chiedere conto dei ritardi e magari ipotizzarne i danni; tuttora invece tali atti non sono stati concessi, semmai a significare che oltre le dichiarazioni giornalistiche nessuna funzione dell’amministrazione è stata mossa per la tutela della proprietà e la fruibilità dei cittadini? Saprà l’amministrazione quali arcani motivi rendono necessario per le Ferrovie un periodo di oltre cinque mesi per riparare un sottopasso?
Quale risarcimento attende i residenti di via Vigano costretti per tutto l’inverno a percorsi tortuosi e difficoltosi, impraticabili di giorno e nella profonda oscurità di notte?
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