Ghirla, una raccolta fondi per salvare la vecchia stazione

Il crowfounding ha l'obiettivo di arrivare a 180.000 euro per il restauro. "Partita la chiamata a collezionisti che donerebbero opere di alto valore"

Avarie

C’è un progetto per preservare la stazione dei tram di Ghirla, realizzata all’inizio del secolo scorso dal grande architetto Giuseppe Sommaruga. E per farlo è stato lanciato un crowfounding: la raccolta fondi on line ha l’obiettivo di raggiungere la cifra di 180.000 euro in 5 mesi.

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La stazione di Ghirla 4 di 8

La stazione, e le sue famose pensiline, sono ancora oggi utilizzate come scalo per le linee autobus da e verso Varese. L’immobile, di proprietà del demanio dello Stato, ospita la biglietteria delle autolinee.

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«Il recupero di una stazione come ”Ghirla” rimane senza dubbio un’impresa straordinaria, avvincente per la città e la commemorazione di un grande maestro come Giuseppe Sommaruga» dice Andrea Speziali, direttore artistico dell’Istituzione culturale Italia Liberty e curatore della mostra ”Giuseppe Sommaruga (1867-1917). Un protagonista del Liberty“, in corso in questi giorni.

Il 16 aprile è stata attivata la raccolta fondi online sul sito “Buonacausa“, e ad oggi, martedì 18 aprile, sono stati donati 80 euro.

«Nel frattempo – fa sapere Speziali – sono arrivate diverse chiamate da parte di collezionisti privati che sarebbero disposti ad omaggiare opere d’arte di medio-alto valore artistico da bandire in un’asta e i cui fondi lasciarli all’organizzazione della salvaguardia. L’ente organizzatrice, Aitm Art (Torino) assieme Italia Liberty ringraziano tutti coloro che prestano aiuto per questa causa».

«L’invito – conclude Andrea Speziali – è indirizzato anche al FAI per predisporre volontari a ripulire con ”olio di gomito” questo capolavoro. L’obbiettivo è di far rinascere il turismo culturale a Varese grazie anche a questo centenario».

Solo qualche giorno fa Varesenews ripercorse le tappe della tramvia della Valganna in un reportage di come i segni del passaggio di questa importante via di transito siano ancora oggi visibili nelle stazioni e fermate riadattate a costruzioni pubbliche e private nella valle un tempo percorsa dai binari che da Varese portavano fino a Luino e alla Valcuvia.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Aprile 2017
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