Riapre il Museo delle Dogane di Gandria, ora tutto rinnovato

Da sabato 8 aprile sarà nuovamente possibile visitare un particolare museo situato in luogo veramente suggestivo, affacciato sul lago di Lugano

Lugano - Museo delle dogane Gandria

Riapre sabato 8 aprile alle Cantine di Gandria (Lugano) il suggestivo Museo delle Dogane Svizzero.

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Il Museo delle Dogane di Gandria 4 di 5

Grazie alla convenzione siglata tra la Città di Lugano e l’Amministrazione Federale delle Dogane, che ha conferito la gestione al Museo delle Culture di Lugano, questo piccolo ma affascinante museo avrà una nuova vita.

Obiettivo del progetto museo di Gandria è illustrare la storia locale, le tradizioni e il folklore cui è legata l’attività della guardia di confine, ma anche quella del suo acerrimo nemico: il contrabbandiere. L’iniziativa è volta soprattutto a far conoscere le attività dei doganieri e riflettere sulla neutralità della Svizzera in un mondo sempre più globale. Inoltre il museo vuole offrire una finestra sulle tematiche dell’economia e della cultura del confine.

L’edificio, che ora potrà vantare anche dell’apertura di una boutique/bookshop, risale al 1835 ma fu nel 1949 che divenne museo, su idea della guardia di confine ticinese Angelo Gianola. Negli anni ‘70 arrivò il periodo di maggior successo per il museo che ora vuole provare a ripetere gli anni di quel boom, anche proponendo un calendario di eventi ed attività.

Oltre che per l’aspetto storico e sociale, un ottimo motivo per visitare il museo è la sua location. Situato sul versante a sud-est del lago di Lugano e di fronte alla città, il museo è circondato dalla natura, in una zona di rara bellezza miracolosamente incontaminata e immersa nel verde. Un gioiello affacciato direttamente sul lago, raggiungibile solamente via acqua oppure tramite un sentiero boschivo. Una struttura così particolare da essere candidata all’ European Museum Academy Award 2017.

Quest’anno il museo ospiterà inoltre una mostra dedicata al fotoreporter svizzero Gotthard Schuh (1897-1969), uno dei più celebri del primo del primo Novecento, che lavorò per testate come “Life”, “Paris-Match” e “Berliner Illustrirte”. L’esposizione, intitolata “L’Isola degli dèi”, raccoglie una selezione di 30 splendide foto scattate da Schuh sull’isola indonesiana di Bali dove il fotoreporter visse nel 1938.

Insomma, un’esperienza da provare per chiunque voglia scoprire qualcosa di nuovo in un luogo suggestivo e di grande bellezza.

Il museo sarà aperto tutti i giorni da sabato 8 aprile fino al 22 ottobre dalle 13.30 alle 17.30 (ingresso 3-1,5 CHF – entrata libera per bambini fino a 6 anni)

Ulteriori informazioni sul  sito internet del Museo

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Pubblicato il 07 Aprile 2017
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