Dove ci sono leggi semplici e chiare non c’è corruzione

Dove ci sono leggi confuse e poco chiare, c'è anche la cattiva burocrazia. La tavola rotonda sulla legalità piace agli artigiani. L'Europa può far molto per le micro e piccole imprese ma gli italiani non "conoscono" i bandi

I quattro applausi nel giro di dieci minuti incassati dall’avvocato Claudio Coratella, l’ultimo a intervenire nella tavola rotonda sulle regole organizzata da Confartigianato, dicono molto su quanto si aspettano gli artigiani dal sistema. «La parola d’ordine è semplicità – ha detto Coratella- a cui aggiungo anche chiarezza e trasparenza. Da noi non solo manca la cultura della legalità, ma tutto è complicato e quindi bisogna sempre trovare una strada alternativa, l’aiutino di qualcuno per partecipare ai bandi, soprattutto per quelli dei fondi europei. E poi, se fin da piccoli ti insegnano che chi fa la spia non è figlio di Maria, quando cresci non denuncerai mai il sistema e chi ha interesse a corromperlo».

LA DIRETTA DEL CONGRESSO DI CONFARTIGIANATO IMPRESE VARESE

L’assist a Coratella lo ha fornito il “burocrate” (nel senso migliore del termine) Stefano Glinianski, magistrato della Corte dei Conti, secondo cui: «Regole chiare e semplici aiutano il buon burocrate. Regole confuse e complicate generano cattiva burocrazia. Le frodi comunitarie da parte dell’imprenditoria meno sana ci sono perché mancano quelli che le sfruttano in maniera lecita».

Parlare di legalità e norme di fronte a 500 imprenditori non è semplice per tanti motivi, a partire dalla mancanza di autorevolezza di uno Stato che spesso è il primo a non rispettare le regole, specialmente in tema di pagamenti. Il moderatore Franco Ferraro, giornalista di Skytg24, aveva però iniziato col piede giusto, mettendo i paletti del vocabolario Zanichelli alle definizioni perché dentro il concetto di legalità ci stanno tantissimi sotto significati.

L’incipit dell’europarlamentare Lara Comi conteneva tre parole inglesi: «Small business act». Cruciale però, a detta dell’europarlamentare, è l’importanza della comunicazione degli strumenti a disposizione delle imprese. Mentre rispetto alle complicazioni nell’accesso ai fondi europei, l’eurodeputato ha così replicato: «La procedura europea è uguale per tutti, polacchi, francesi, ungheresi – ha detto Lara Comi -. Non si capisce perché i problemi li hanno solo li italiani. C’è un evidente problema di cultura e di mentalità. fare i bandi europei non è semplice. Se ci si lamenta e basta i soldi non si prenderanno mai. E poi servirebbe una migliore conoscenza dell’inglese da parte degli italiani».

Uno dei temi più consumati quando di parla di giustizia e regole è la mancanza di personale per far funzionare la macchina giudiziaria. Le buone notizie arrivano dall’onorevole Franco Vazio. «Per la prima volta si mette in campo un’assunzione straordinaria di personale 1700 cancellieri e 1000 magistrati – ha detto il vicepresidente della II Commissione giustizia della Camera dei deputati -. Un intervento importante perché gli investitori stranieri chiedono tempi certi in fatto di giustizia. Se ogni parte non si mette in discussione sui cambiamenti difficilmente questa sfida sarà vinta».

L’autorità antitrust gioca un ruolo importante nel garantire una concorrenza leale vigilando sulla corretta applicazione delle leggi e anche nel preparare il terreno a una legalità diffusa. «Gli abusi sono il primo nemico della concorrenza e della crescita- ha aggiunto Roberto Sommella, relazioni esterne dell’Antitrust -. Rispetto ai paesi anglosassoni, da noi l’antitrust è stato istituito con grande ritardo, ma stiamo recuperando. Nel 2016 abbiamo comminato 412 milioni di euro di multe per chi non ha rispettato le regole. La nostra azione si sviluppa anche nelle scuole perché la cultura della legalità ha bisogno del coinvolgimento delle nuove generaziomi».

Vigilare sul sistema economico e soprattutto su un territorio così complesso è con grandi eccellenze imprenditoriali, non è per niente semplice. La conferma arriva dal comandante provinciale della Guardia di Finanza. «Tutelare la libertà economica significa agire su più fronti e con più modalità – ha detto il colonnello Francesco Vitale– La nostra attività è mirata e non oppressiva, facciamo l’analisi dei rischi, programmiamo il nostro lavoro nel rispetto del cittadino. È migliorato il rapporto tra contribuenti e fisco e noi interveniamo solo nelle situazioni più gravi, contribuendo ad accrescere la cultura della legalità intervenendo nelle scuole. Un’esperienza entusiasmante che ha dato ottimi risultati».

«Il quadro è complicato dalla presenza della criminalità organizzata – ha concluso il comandante dei carabinieri il tenente colonnello Federico Ninni– che è ormai su questo territorio è un dato assodato. Al nord sono cambiati gli imprenditori, ci sono ancora quelli che non rispettano le leggi e addirittura scendono a patti con le organizzazioni criminali, ma la maggioranza degli imprenditori rifiuta l’illegalità e qui ce n’è una platea piena. Iniziano a vedere anche esempi  virtuosi di collaborazione, un fenomeno che è strettamente legato alla fiducia dei cittadini verso le istituzioni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Maggio 2017
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